Tassa di 10 euro per partecipare ai concorsi: tanti giovani imbestialiti

Una tassa dal valore irrisorio introdotta in un comune italiano (precisamente in Sardegna) ha sollevato il vespaio della protesta

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10 euro (Pixabay)

Cosa potete fare con una spesa di soli 10 euro? Ai giorni nostri ben poca roba. Servono a malapena a comprare una pizza da asporto, è la cifra standard che mette un ragazzino come carburante nel motorino. Sono sufficienti ad acquistare due o tre articoli di sfuggita al supermercato, corrispondono al prezzo di un unico biglietto per il cinema.

Dieci euro: una cifra veramente irrisoria, che poco smuove nel bilancio familiare. Tuttavia, quando questi soldi sono stati imposti come tassa nella città di Quartu in Sardegna nella città metropolitana di Cagliari è successo il finimondo. Scopriamo il motivo.

Quartu: un vespaio per la tassa da 10 euro. Vento di polemica

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Banconote da 10 euro (Pixabay)

La giunta di Graziano Milia, sindaco di Quartu Sant’Elena, ha istituito una tassa da pagare per partecipare ai concorsi pubblici che con consta in 10 euro.

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L’idea è stata aspramente contrastata dall’opposizione che vede in primis schierato il direttivo di Fratelli d’Italia che ha innescato il contrattacco con queste parole: “Un altro errore da matita rossa per la giunta quartese, la nuova tassa per partecipare ai concorsi istituita per i cittadini che intendono partecipare ai concorsi pubblici. Dopo la tassa sui passi carrabili aumentano gli ‘errori da matita rossa’ in questo primo anno di consiliatura”.

Gli esponenti sardi del partito capeggiato a livello nazionale da Giorgia Meloni considerano inaccettabile questa iniziativa promossa dall’amministrazione comunale di Quartu. Proprio in questo momento storico con una crisi sanitaria che si interseca con difficoltà economiche copiose, con l’aumento considerevole delle bollette di luce e gas, l’inasprimento dei prezzi di carburante e di materie prime, è assurdo tartassare ulteriormente i cittadini.

Questa tassa va a colpire principalmente i più giovani e diviene addirittura motivo di discriminazione. Per accedere alla possibilità di avere un contratto a tempo determinato o indeterminato, che sia esso come geometra, ingegnere, assistente sociale o qualsiasi altra figura per cui servirà un concorso, bisognerà mettere mani al portafogli.

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Nella nota resa ufficiale da Fratelli d’Italia si legge: “Auspichiamo un passo indietro da parte dell’amministrazione affinché i tanti giovani che vorranno partecipare ai concorsi nella nostra città non debbano pagare un’inutile tassa in questo periodo di crisi”.

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