Bonus tamponi, ipotesi per alcune categorie: i dettagli

Bonus tamponi, un medicoha lanciato l’idea: al momento è già in vigore ma riguarda solo le aziende: a cosa si sta pensando

Bonus tamponi
Piaxbay

Due anni fa quando è scoppiata la pandemia c’era una grande carenza di tamponi. Ora si può dire che tutti gli italiani ne hanno fatto almeno uno, anche solo per entrare in alcune strutture pubbliche come un ospedale.

Per milioni di persone resta perà un problema perché a cadenza più o meno regolare devono sottoporsi al test e il più delle volte sborsare di tasca propria.

Tra i tantissimi bonus previsti ormai in molti campi, arriva anche l’ipotesi di dare alcune agevolazioni per chi ha necessità di sottoporsi al test per verificare l’eventuale positività al Covid, ma solo per alcune categorie di persone.

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Bonus tamponi, la proposta di Andrea Crisanti

Bonus Tamponi
Andrea Crisanti (screen video)

A fare la proposta è Andrea Crisanti, direttore del laboratorio di Microbiologia di Padova che sostiene la necessità di un aiuto per le persone che si devono occupare della cura dei soggetti più fragili.

Un bonus che prevede gli sconti già c’è ma riguarda le aziende che devono effettuare sanificazione e test al proprio interno per i propri dipendenti. Quanto sostenuto dal medico veneto è che si vada oltre i prezzi calmierati dei tamponi. Oggi in farmacia un test per un adulto costa 15 euro.

Il fine è anche di incentivare più persone a verificare il proprio stato di salute: più test vengono effettuati e in caso di positività di applicano le misure previste, meno correrà il virus.

Crisanti ha lanciato l’idea parlando alla trasmissione di RaiTre Agorà. Durante la discussione della quarta dose per le persone immunodepressi, il medico ha espresso i propri dubbi sull’efficacia, proponendo questa alternativa alla difesa dei più fragili.

Il numero dei decessi Covid, ha ricordato, è dotuto anche per la grande presenza di soggetti ritenuti più a rischio che non sono adeguatamente protetti.

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Al momento dunque è solo un’idea arrivata dalla società civile e dall’ambito medico che più da vicino conosce i problemi della pandemia. Dalla politica nulla si muove ancora ma non è escluso che un supporto di questo genere possa arrivare, ma ancora nessuna discussione è stata aperta.

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