Russia-Cina, rimangono solidi i rapporti nonostante la guerra in Ucraina

Tra Cina e Russia sono sempre intercorsi ottimi rapporti commerciali, anche adesso – nonostante la Guerra in Ucraina- Pechino continua a sostenere Mosca: come?

Russia Cina rapporti solidi guerra Ucraina
Il presidente russo Vladimir Putin ed il presidente cinese Xi Jinping (Ansa)

Cina e Russia sono da sempre storici alleati a livello economico. I loro rapporti commerciali si sono consolidati nel tempo ed ora con la guerra in Ucraina, invece di sgretolarsi si sono ulteriormente rafforzati. Lo scorso anno Pechino ha importato da Mosca beni equivalenti a circa 80 miliardi di dollari. La Cina, invece, ha esportato in Russia il 17% della propria produzione. In sintesi una partnership proficua.

Ma quali sono i modi con cui le due potenze si raffrontano economicamente? Come il Paese del Dragone supporta Mosca?

Russia-Cina, una partnership consolidata: i rapporti tra Pechino e Mosca

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Il presidente cinese Xi Jinping ed il presidente russo Vladimir Putin (Ansa)

Con lo scoppio della Guerra in Ucraina poteva presumersi che anche Pechino avrebbe abbandonato Mosca e invece così non è stato. La loro partnership consolidatasi a livello commerciale ed economico nell’arco di decenni non ha subito alcuna crepa.

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Ma come Pechino è vicina a Mosca? Il Paese del Dragone, riporta Il Corriere della Sera, è il primo fornitore della Russia per quanto riguarda mezzi tecnologici. A ciò si aggiunge anche tutto il comparto di beni relativi al settore tessile per poi passare a quello di giocattoli. Stando ad un recente rapporto, le interazioni tra le due parti sarebbe cresciuta quasi del 36%, facendo registrare lo scorso anno una cifra monstre pari a 147 miliardi di dollari.

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Ma con il conflitto Ucraino, qualora dovesse protrarsi e considerate le innumerevoli sanzioni comminate alla Russia, questo rapporto così saldo potrebbe crollare? Assolutamente no, anzi il contrario. Pechino potrebbe divenire uno dei pochissimi interlocutori di Mosca, intensificando la sua esportazione. Non solo, la bilancia potrebbe iniziare a pendere tutta verso il Dragone il quale potrebbe iniziare ad acquistare a prezzi bassissimi i gruppi energetici, piegando la Russia ad essere una sorta, la definisce Il Corriere della Sera, di “satellite cinese“.

Sempre a vantaggio di Pechino la decisione di rimuovere le limitazioni sull’acquisto di grano proveniente dalla Russia, che insieme all’Ucraina, è il maggior esportatore di prodotto. Lo scorso anno, a causa di un fungo, la Cina aveva ristretto gli acquisti ma adesso ha deciso di riaprire le porte e con il conflitto, di certo Kiev non potrà dedicarsi al raccolto, lasciando a Mosca un primato di non poco conto. Un aiuto a vicenda: il Dragone si assicurerà la fornitura e la Russia avrà garantito uno sbocco del prodotto.

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