Russia pronta alle contro-sanzioni: cosa temono gli Usa

La Russia che ha attaccato l’Ucraina ha finora subito le sanzioni da parte dei paesi occidentali ma Mosca ha intenzione di reagire

Russia contro-sanzioni
Vladimir Putin (foto Ansa)

In queste settimane di guerra gli argomenti trattati dai media sono vari. Oltre alle notizie dal fronte si è parlato degli effetti con il caro bollette e l’inflazione che tutti stiamo patendo e che nelle prossime settimane potrebbero portare a una situazione ancora più grave.

Da lunedì 14 marzo, infatti, gli autotrasportatori cominceranno a scioperare e c’è il serio rischio che i supermercati non saranno più riforniti di generi alimentari ed è già cominciata la caccia ai prodotti sugli scaffali.

Altro filone di notizie ha riguardato le sanzioni contro la Russia: abbiamo visto, ad esempio, delle grandi multinazionali che hanno chiuso i propri punti vendita in tutta la Russia l’estromossione del paese dai grandi eventi come lo spostamento di sede da Sanpietroburgo a Parigi della finale di calcio di Champions League del prossimo maggio.

Ma c’è anche un’altra faccenda che bisogna tenere in considerazione ed è una delle ultime in ordine cronologico perché la Russia ha fatto sapere di voler reagire alle sanzioni, mettendo in campo delle contro-sanzioni.

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Russia, contro-sanzioni: le ipotesi

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Gasdotto (Foto Ansa)

Dmitri Peskov, il portavoce di Putin, ha detto che la situazione richiede un’analisi approfondita annunciando che il paese non resterà a guardare le decisioni prese da altri e che farà di tutto per difendere i propri interessi.

Ma nel concreto, cosa potrebbe fare? Non sono molte le informazioni che circolano e ci si sono solo indiscrezioni al momento. Pare che i russi stesse pensando di attuare un massiccio piano di nazionalizzazioni prendendo anche beni lasciate da industrie straniere. Una misure che ovviamente – ideologicamente ed economicamente – spaventa molto gli Stati Uniti d’America che a sua volte potrebbe reagire.

Gli Usa hanno annunciato che non compreranno più gas dalla Russia che potrebbe anche decidere di non esportare più grano, avviando alla classica lotta in tempi di guerra, quella per il pane. Resterebbe l’ipotesi maggiore, l’arma più forte per la Russia: chiudere i rubinetti del gas.

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Ma come per le sanzion imposte dall’occidente potrebbero avere degli effetti boomerang, anche per la Russia potrebbe essere così.

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