L’Assegno unico e universale è la grande novità per le agevolazioni fiscali in Italia ma non manca chi tenta la truffa.
Se l’Italia è il paese dei bonus fatti male è anche quello dell’ingegnosità, in tutti in campi, anche nelle truffe. Dal 1 gennaio è possibile fare richiesta per l’Assegno unico che dà diritto a un contributo per i figli a carico dal settimo mese di gravidanza ai 21 anni. Ma da buoni italiani si rispettano le tradizioni e si cerca di aggirare le regole a discapito di tutti.
Così com’è successo per il Superbonus 110%, ai primi accrediti (la settimana scorsa) sono stati scoperti anche i tentativi di frutte. Al 4 marzo 2022 all’Inps sono arrivate ben 3 milioni di richieste e il 98% del totale è stato accolto. Per la restate parte l’Istituto di Previdenza ha richiesto un’istruttoria aggiuntiva: in questi casi si dovrà ancora attendere, forse aggiungendo qualche documento mancante alla domanda.
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Assegno unico universale, come si consuma la truffa all’Inps
Ma il vero problema sono le circa 18 mila domande già segnalate al centro di controllo antifrode dell’Istituto e quasi certamente il numero salità ancora. In queste domande, riporta il Sole24Ore, ci sono delle evidenti incongruenze: si va dalle famiglie che risultato residenti presso lo stesso indirizzo ad altre che dichiarano di avere 10 figli con codici fiscali e diverse residenze anagrafiche. Il caso più particolare è di una famiglia che ha dichiarato di avere ben 17 figli che hanno meno di 21 anni.
L’assegno va a coprire molti dei precedenti bonus esistenti e adesso aboliti. Secondo uno studio condotto dal Consiglio e Fondazione nazionale dei Commercialisti, l’Assegno è un grande beneficio per le famiglie meno abbienti.
Un’altra grande novità di quest’anno sono i nuovi scaglioni Irpef che sono passati da cinque a quattro. Anche in questo caso secondo l’organizzazione è buono l’impatto economico anche se più contenuto rispetto all’assegno unico. Insomma, pare che funzioni bene e a giudicare dai tentativi di truffa, anche troppo.
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All’assegno non hanno accesso solo le famiglie con reddito più basso. È infatti pensato anche per chi ha Isee più alti e in questo caso la misura prevede il minimo mensile, 50 euro. Al momento ci sono state domande manchevoli di Isee e anche chi ha diritto a cifre più alte ha ricevuto il sostegno più basso.
