Assegno unico, la domanda va rinnovata? Tutti i dubbi

Assegno unico, molti hanno già ricevuto i soldi e tanti altri aspettano. Non sono poche le domande sul funzionamento del bonus: quali sono

Assegno unico figlio
Assegno unico figlio (screen sito Inps)

Milioni di lavoratori nella busta paga del mese di marzo troveranno l‘assegno unico per i figli, una delle grandi novità fiscali in Italia nel 2022. La misura in grande parte va a sostituire precedenti bonus come il premio alla nascia, cosiddetto Mamma domani, l’assegno di natalità, il Bonus bebè, e le detrazioni previste per i figli a carico che non hanno ancora compito 21 anni. Abrogato anche il Bonus per i tre figli mentre resta in vigore la maternità comunale di 1.700 euro e il Bonus nido.

Si può presentare l’istanza a partire dal 1 gennaio e alcuni hanno già ricevuto l’assegno ma non tutti. Sui social molti hanno informato gli altri dell’arrivo del bonifico mentre c’è anche chi lamenta che sta ancora attendendo. L’Inps ha spiegato che vengono accolte un certo numero di domande al giorno e quindi c’è ancora bisogno di aspettare.

Ricordiamo che chi presenterà la domanda entro il 30 giugno saranno riconosciuto gli arretrati a partire da marzo mentre chi farà provvederà a farlo oltre quella data avrà diritto di ricevere l’assegno dal mese successivo in poi.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Genitori divorziati, chi dei due riceverà l’assegno unico?

Assegno unico, le domande più frequenti: l’Inps risponde

Assegno unico figlio
Pixabay

Restano però dei dubbi su cosa fare e su alcuni aspetti pratici della domanda, ad esempio, dovrà essere presentata ogni volta?

Con una FAQ pubblicata sul proprio portale, l’Inps ha spiegato come stanno le cose. La domanda è annuale e riguarda le mensilità comprese tra marzo dell’anno in cui è viene presentata la domanda e il mese di febbraio dell’anno successivo.

Infatti questo tipo di domanda è di mesi 10+2: dieci mesi restanti alla fine dell’anno di presentazione più i due successivi. Si dovrà dunque rinnovare ogni anno.

Altre domande riguadano eventali variazioni del nucleo familiare: vanno comunicate con la procedure per la domanda e con l’Isee. Chi non presente il documento della Situazione Economica Equivalente allegata alla domanda, ha diritto al minimo mensile che prevede la legge, 50 euro al mese.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Non solo assegno unico: tutti i bonus per la famiglia

Molti, infine, si chiedono se devono fare domanda quando sono giunti al settimo mese di gravidanza: bisogna attendere la nascita e la creazione del codice fiscale del neonato e al primo assegno saranno dati gli arrestati con gli ultimi due mesi di gravidanza.

Impostazioni privacy