L’approssimarsi della scadenza fiscale del 30 settembre riporta al centro dell’attenzione l’ISEE, ma che succede se viene consegnato in modo errato? Ve lo spieghiamo noi
Il 30 settembre è una data fondamentale per il fisco italiano. È la data nella quale vengono a maturazione tutta una serie di scadenze. Su tutte quelle afferenti la consegna del Modello 730. Ma non solo. Nella stessa data vengono indicati a chi vanno i fondi dell’otto per mille e del cinque per mille. Un meccanismo introdotto anni fa per rendere trasparente i finanziamenti ai partiti politici e alle associazioni senza fine di lucro.
Ma le scadenza fiscali di fine settembre si accompagnano anche a diverse scadenze relative alle attività che si svolgono nel corso dell’anno. Pensiamo nello specifico alle iscrizioni alle attività sportive, pensiamo alle domande per l’asilo nido, la scuola materna e la mensa scolastica della scuola primaria. Pensiamo ai Bonus legati all’acquisto dei libri di scuola. Per non tacere di tutti gli impegni afferenti le iscrizioni all’Università. Tutti elementi dove diventa necessario uno strumento fiscale di primaria importanza.
ISEE errato, cosa rischia il contribuente
Pensiamo nel dettaglio all’Indicatore della Situazione Economica Equivalente meglio conosciuto come ISEE. Lo strumento principe per accedere all’Assegno Unico, per vedere i livelli di reddito con cui vengono generate le tasse scolastiche e universitarie. Lo strumento per accedere all’Assegno Unico Universale, lo strumento per accedere ai benefici relativi al reddito e ovviamente per tutti i Bonus che vengono messi in campo dallo Stato italiano
L’ISEE, ricordiamo, viene generato direttamente dall’INPS, l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale attingendo direttamente ai dati presenti nel database e relativi al Modello Unico alle proprietà immobiliari e ovviamente ai figli a carico. Ma che succede se l’ISEE è compilato male e viene utilizzato per ottenere benefici dei quali non si ha diritto. Qui la situazione diventa complessa. In primo luogo, perché avendo l’INPS i dati a disposizione non dovrebbero esserci errori, a meno che non vengano fatti in modo fraudolento.
In secondo luogo, perché prima della certificazione ufficiale il dato va ricontrollato e viene inviato sotto la propria responsabilità. Una responsabilità che, qualora venga individuato il dolo può dare corso a multe fino a 5.000 e perfino a implicazioni penali. In particolare, nel caso in cui si siano ottenuti dei benefici ai quali si ha avuto accesso solo ed esclusivamente grazie all’ISEE. Il caso di scuola sono le migliaia di percettori del Reddito di Cittadinanza che lo hanno incassato con ISEE non regolare. Attenzione quindi.