Intossicazione da Norovirus: il pranzo di nozze finisce malissimo

Intossicazione alimentare da Norovirus per molte persone: quali cibi lo provocano e come si presentano i sintomi

intossicazione alimentare
Ostriche (foto social)

La cronaca ci ha abituati a fatti che raccontano di intossicazione alimentare, soprattutto in estate quando avvengono tanti banchetti nunziali. Proprio qualche mese fa un caso del genere si era verificato in un ristorante sul lago di Verbania, gestito da un importante chef stellato.

Il giorno più bello per gli sposi rovinato dal cibo. Entrambi i novelli marito e moglie erano finiti al pronto soccorso, seguiti nelle ore successive da decine di invitati. Chiusa la festa come nessuno si sarebbe aspettato, subito erano partite le verifiche della autorità sanitarie che si erano concentrate sulle vongole veraci che nel corso del pranzo erano state servite nel risotto.

I sospetti erano diventati concreti dopo le analisi microbiologiche che avevano dato la conferma: si trattava di Norovirus presenti nelle vongole crude. Ma cos’è precisamente? Il Norovirus è un virus enterico patogeno per il corpo umano e può essere presente in ostriche, cozze e vongole.

Se assunte nell’apparato digerente, il periodo di incubazione è di 12-48 ore. I disturbi sono grandi dolori gastrointestinali con nausea, vomito e diarrea.

Intossicazione alimentare, i principali portatori di Norovirus

Nella maggiore parte dei casi il problema emerge dopo aver consumato ostriche crude. Nel corso delle indagini per fare pienamente luce sulla vicenda, il cuoco aveva spiegato che sulle etichette dell cozze non c’era scritto che bisognava consumarle cotte, ribadendo la piena fiducia nel suo fornitore.

È comunque noto che è meglio consumare questi cibi previa cottura perché ci sono dei “potenziali pericoli da consumo di molluschi bivalvi crudi” dice Valentina Tepedino, medico veterinario referente per il settore ittico dell’Associazione donne medico veterinario, secondo quanto riporta ilfattoalimentare.it. La veterinaria ha spiegato che certi prodotti ittici devono essere prima abbattuti e poi consumati crudi.

Proprio i molluschi crudi e non cotti sono portatori di Norovirus anche se sono tantissimi i numerosi controlli a campione che vengono effettuati sia a livello pubblico sia privato. Tutto questo non rappresenta un cattivo funzionamento del sistema, spiega ancora la dottoressa, ma altro modo per gestire il Norovirus non c’è.

Giuseppe Arcangeli dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie spiega che in Italia non ci sono moltissime zone dedicate all’osrticoltura e che vengono classificate in base a una survey preliminare. Una supervisione del luogo consente la di controllare la presenza di scarichi civili e/o e industriali che interessano l’area di allevamento o la vicinanza di un porto.

Dopo mesi di prova le zone vengono classificate e dove evergono problemi ci sono provvedimenti affinché cibo sospetto non finisca sulle nostre tavole.

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