Caro bollette, cosa prevede il nuovo decreto

Caro bollette, l’esecutivo a lavoro per aiutare ancora famiglie e imprese: c’è divisione all’interno della maggioranza di governo

Caro bollette
Mario Draghi (foto Ansa)

Giorni di lavoro per il governo che sta mettendo a punto il nuovo e atteso decreto che prevede aiuti a famiglie e imprese che dovrà essere varato nella giornata del 2 maggio nel Consiglio dei Ministri.

Il decreto, aggiornato rispetto a quello del 21 aprile, ha l’obiettivo di arrivare almeno a 7,5 miliardi di euro. Ma l’intervento non riguarda solo il caro bollette ma anche il cuneo fiscale e la partita si gioca su una strategia volta a incastrare varie cose.

La sfida è all’interno della maggioranza. Il Partito Democratico guarda con maggiore attenzione al cuneo fiscale mentre da altre forze c’è il dubbio che l’intervento possa bastare.

Antonio Tajani di Forza Italia, infatti, pensa che sia necessario un nuovo scostamento di bilancio considerando che purtroppo i tempi della guerra in Ucraina sembrano allungarsi. Gli effetti sull’economia italiana sono evidenti così come in altri paesi europei e per tale motivo c’è bisogno di aiuti subito.

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Ma su quali soluzioni si discute all’interno del governo? Un’opzione è il bonus, una tantum, di 200 euro da inserire nella prossima nella busta paga ma si pensa anche a una maggiore decontribuzione dello 0,8% per i redditi fino a 35mila euro.

La seconda idea sembra essere la più concreta e ha un costo di stanziamento di circa 1 miliardo di euro. La cifrà è però considerata esigua da parte di Confindustria e parti sociali ma anche da altri all’interno della maggioranza di governo come il ministro della Affari Regionali, la forzista Mariastella Gelmini.

Proprio perché sono in ballo vari temi ritenuti più urgenti e le discussioni sono vive, non è escluso che al momento potrebbe essere rinviata la questione del cuneo fiscale.

Per quanto riguarda gli aiuti alle famiglie e alle imprese, oltre alla proroga fino a giugno della riduzione delle accise sui carburanti di 30 centesimi, insieme all’estensione del credito di imposta per imprese energivore, sarà licenziato un nuovo bonus per le bollette.

Già a marzo il tetto massimo per ottenere l’agevolazione è stato alzato da 8 mila a 12 mila euro, potrebbe salire ancora fino a 14-15 mila euro: ciò significa che la platea dei beneficiari sarà allargata molto rispetto agli attuali numeri. In più il Mise ha anche studiato il modo per rendere automatico il bonus contestualmente alla presentazione dell’Isee.

Per le imprese, soprattutto per quelle danneggiate dalla guerra perché hanno interessi nelle aree coinvolte dal conflitto, Russia, Ucraina e Bielorussia, è previsto un fondo di 200 milioni. Per le suddette imprese dovrebbe esserci una sorta di corsia preferenziale.

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