Deserti alimentari, cosa sono e come si possono combattere

Deserti alimentari negli ultimi dieci anni si stanno diffondendo negli Usa dove c’è tanta povertà in alcune zone del paese

deserti alimentari
Jubilee Market (foto Facebook)

Gli Stati Unici d’America non sono solo Manhattan. La povertà c’è ed investe soprattutto i latini e gli afroamericani in alcune zone. Com’è noto quando una grande catena commerciale apre un punto lo vendita, lo fa perché sono stati fatti calcoli e studi ben precisi e ci si aspetta che un certo guadagno ci sarà.

Dove invece si ritiene che non vale la pena investire, la zona viene abbandonata e così migliaia di cittadini possono trovarsi con il negozio più vicino anch a 4-5 chilometri. Queste zone sono i cosiddetti deserti alimentari.

La rivista Vita ha raccolto la testimonianza di chi sta cercando di sopravvivve anche grazie ad esempio al Jubilee Market che si trova a Wako, città del Texas di 150mila abitanti, un negozio alimentare senza scopo di lucro.

Sono chiamati anche mercati della baneficenza. Il punto vendita di Wako è stato aperto dalla non-profit Mission Waco cinque anni fa. Al negozio a inizio mese arrivano i clienti Snap, il programma pubblico di assistenza alimentare perché è in quel periodo che vengono caricate le card. Una sorta di Reddito di Cittadinanza made in Usa.

Sono soldi in supplemento per chi ha redditi bassi che vengono usati per comprare beni di prima necessità rivolto per chi non supera una certa soglia di reddito.

C’è ad esempio la testimonianza di Mickey Henry, un camionista in pensione titolare della Span che definisce il negozio una manna dal cielo. Prima la spesa più vicina la poteva fare a 5 chilometri e siccome si muove in carrozzina, non è proprio una passeggiata.

Deserti alimentari, il sistema della no profit Levo

Negozi del genere in deserti alimentari non solo sono pochi ma comunque non risolvono il problema. Resta la mancanza del trasporto pubblico e soprattutto il problema sistemico perché non si tratta di zone naturali ma c’è una forte volontà politica affinché certe aree del paesi restino in questo stato.

Cos’altro si potrebbe fare? Vita riporta l’esempio di Christian Heiden, un giovane che ha fondato la non profit Levo che sviluppa sistemi idroponici per combattere i deserti alimentari, negli Usa e non solo, anche in altre parti del mondo.

È riuscito a creare un modo per fare agricoltura di qualità senza suolo e risparmiando moltissima acqua. Lo studio e l’esperimento era stato fatto ad Haiti, particolare zona di deserto alimentare.

Heiden aveva dato a famiglie haitiane dell’altopiano centrale sistemi idroponici per coltivare frutta e verdure. È nata così un’agricoltura verticale, avendo bisogno di molto meno spazio e minore energia, capovolgendo il sistema di produzione in periferia e trasporto al centro. Un beneficio per l’ambiente che dà cibo a tutti.

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