La moneta da “200 lire” che potrebbe rendervi ricchi: la sua rarità è fuori discussione

Una moneta da 200 lire che vale una fortuna. I numismatici appassionati farebbero di tutto per averla. Scoprite le sue caratteristiche, potreste essere uno dei possessori e scambiarla per un bel po’ di denaro

 

 

moneta 200 lire
Lire Italiane, monete (Foto dal web)

La cara vecchia lira italiana ha attraversato la storia del nostro paese fin dal 1861, anno designato della nascita della Nazione unica, per poi terminare il suo corso legale venti anni fa, nel 2002, con l’avvento dell’euro, moneta unica europea.

Nonostante non sia più in circolazione, sono molte per persone che hanno conservato qualche pezzo per ricordo, da tramandare ai propri figli e nipoti. É giunto il momento di andare a sbirciare sul fondo dei cassetti dimenticati o dentro qualche portafogli impolverato. Potreste conservare un tesoro senza esserne nemmeno consapevoli. Alcune monete del vecchio conio, infatti, oggi posso essere scambiate per un bel gruzzolo. Hanno accresciuto il loro valore nominale e sono “preda” dell’interesse di numerosi collezionisti e numismatici che setacciano senza sosta mercatini o siti di scambio su internet. Un’unità da 200 lire potrebbe davvero fruttarvi un bel po’. Scopriamo il motivo e le sue caratteristiche.

Una moneta da 200 lire potrebbe renderti ricco: scopri di quale si tratta

La 200 lire è stata coniata ininterrottamente dal 1977 fino al 2001

moneta 200 lire
200 Lire italiane, moneta (Foto dal web)

La moneta 200 lire è decisamente diversa rispetto a tutte le altre della vecchia lira. Esteticamente, infatti, presenta caratteristiche che la rendevano immediatamente riconoscibile come la colorazione dorata per intero, dovuta alla composizione realizzata in bronzital, una lega di bronzo.

La moneta più conosciuta de 200 lire è la cosìddetta standard, denominata Lavoro, con l’incisione di un ingranaggio con al suo interno il valore della moneta e al di sotto di esso l’anno di realizzazione. L’altra faccia, invece, presenta una testa di donna che guarda verso destra; in basso riporta la firma dell’autore: M. Vallucci.

É stata coniata ininterrottamente dal 1977 fino al 2001 e non ha mai subito grandi varizioni nel corso della sua produzione. Ha avuto un potere di acquisto medio, ponendo il suo valore nominale perfettamente a metà tra la 50 e 100 lire e le 500 lire bimetalliche. Nonostante sia vero che ne sono state realizzate delle particolari edizioni commemorative, la tiratura talmente alta ha fatto sì che non potessero essere mai considerate una vera e propria rarità.

Ogni regola, però, ha sempre la sua relativa eccezione. Esiste, a onor del vero, una moneta da 200 lire agognata da tutti i collezionisti. Risale al 1977, primo anno della sua produzione. Tuttavia, il suo valore non è dipeso dall’ “antichità”. La moneta classica del 1977 che non presenta alcuna scritta ha il valore irrisorio di circa 1 euro.

Se, però, ne trovate una della stessa annata con incisa la scritta PROVA, tutto cambia. Potreste avere tra le mani un autentico tesoro. Se tenuta in condizioni perfette (per intenderci, un Fior di Conio, che non ha mai circolato) può arrivare a valere fino a 850 euro. 

É difficile possederne un’unità, considerate che all’epoca ne furono stampate solo 1500 pezzi. Tuttavia, è sempre bene cercare con attenzione.

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