Obesità infantile in Italia: conseguenze tragiche per salute ed economia

Obesità nei bambini in Italia la situazione peggiore d’Europa. Vediamo le cause

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(foto Instagram)

L’obesità è una malattia che si caratterizza per un accumulo patologico di grasso corporeo con importanti conseguenze sullo stato di salute e la qualità della vita di chi ne soffre. Va da sè che viene considerata uno dei problemi di salute pubblica maggiori a livello mondiale andando ad incidere in maniera decisiva sulla durata della vita delle persone. Ad essa sono legate numerose complicanze come la pressione alta, il diabete mellito, le apnee notturne e le patologie cardiovascolari.

L’obesità è dovuta ad uno squilibrio tra l’apporto e il consumo energetico. Lo sbilanciamento tra le calorie che si assumono e quelle che si consumano è la causa principale dell’accumulo di grasso in eccesso. Ma non solo, anche lo stile di vita contribuisce con la sedentarietà la quantità e la qualità delle ore di sonno notturno. L’alimentazione risulta determinante nello sviluppo dell’obesità con cattive abitudini sulle scelte di alimenti poco salutari. Per effettuare la diagnosi di obesità si utilizza l’indice di massa corporea (BMI) pari o superiore a 30. Per il calcolo si divide il peso corporeo espresso in chilogrammi per l’altezza in metri.

Obesità infantile in Italia: i dati allarmanti

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E purtroppo l’obesità non risparmia certo i bambini. In Italia la percentuale di bambini tra i 5 e i 9 anni che risulta obeso o in sovrappeso si aggira intorno al 42% secondo una ricerca del Gaslini, il noto ospedale pediatrico genovese, che conferma la situazione italiana come la maglia nera europea. Nel resto d’Europa infatti, il dato della media si attesta sul 29%. Il Rapporto 2022 dell’Oms, l’organizzazione mondiale della Sanità descrive invece il dato italiano riferito agli adulti del 58,8% in linea con gli altri paesi membri.

La problematica dell’obesità giovanile italiana è dunque allarmante ed è la diretta conseguenza del progressivo abbandono della dieta mediterranea che tutti ci invidiano e il dilagare di modelli di consumo sbagliati e deleteri. Niente frutta a verdura, snack confezionati, cibi fuori pasto. Poca attenzione alle regole base della sana alimentazione e ragazzi perennemente online senza un minimo di attività fisica regolare.

E’ necessario rivedere i programmi educativi alimentari partendo dalle mense scolastiche e supportare le famiglie nel corretto approccio all’educazione alimentare per ovviare al problema dilagante. Inoltre educazione allo sport o all’attività fisica all’aperto per coadiuvare la dieta sana a completamento della crescita consapevole dei nostri figli. A questo proposito sono proprio l‘Associazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) in collaborazione con l’istituto Gaslini di Genova a promuovere un progetto finalizzato a comprendere le attuali abitudini alimentari dei nostri bambini e il loro stato nutrizionale. Il lavoro servirà a coadiuvare le informazioni per consentire lo sviluppo di una prevenzione mirata dell’obesità infantile.

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