Guardia di Finanza: maxi sequestro di villa e decine di case ad un imprenditore italiano

E’ successo proprio ieri: la Guardia di Finanza ha sequestrato una villa e decine di immobili ad un imprenditore italiano. Capiamo cos’è successo.

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Lago di Como (Pixabay)

L’indagine è stata condotta dalla Guardia di Finanza di Como: è proprio qui che, il 18 maggio, il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria ha provveduto a sequestrare ben 46 immobili.
Tra questi, appaiono una prestigiosa villa da 15 vani a Cernobbio e 8 appartamenti tra Como e Cantù.

Il decreto di sequestro preventivo è stato emesso dal Tribunale di Como a seguito delle indagini preliminari avvenute sulla società immobiliare del ragioniere comasco Mario Piva, la quale conterebbe un debito erariale non saldato che si aggira intorno ai 650.000 euro.

Mario Piva è un imprenditore che gestisce bar e ristoranti nelle zone di Como e Milano. L’accusa che gli viene rivolta è quella di frode fiscale. Avrebbe agito aprendo delle società a “scatola vuota”.

Como, la Guardia di Finanza sequestra una villa e 46 immobili ad un imprenditore italiano

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Guardia di Finanza di Como (Screenshot Corriere di Como)

Le indagini da parte delle Fiamme Gialle hanno avuto inizio con una verifica fiscale per un approfondimento su un contratto d’appalto firmato nel 2015 ai fini della realizzazione di un albergo di lusso nel centro di Como, in via Manzoni. L’hotel risulta terminato già da due anni ma non ha mai cominciato la sua attività.

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Secondo la Guardia di Finanza, nell’appalto si sarebbe inserita una società fittizia, la Fanny Gest srl, come impresa appaltante, la quale avrebbe omesso il pagamento dell’Iva, creando alla società appaltatrice un credito Iva fasullo di ben 1,3 milioni di euro che, in seguito, è stato utilizzato per pagare altre imposte.

Verso la fine del 2021, erano già stati effettuati dei sequestri di beni, conti correnti e quote di altre tre società da parte dei militari, nei confronti dello stesso imprenditore.
Inoltre, Mario Piva aveva già delle precedenti controversie con il Comune di Como a causa del mancato pagamento dell’occupazione del suolo pubblico per i numerosi dehor fuori dai suoi locali con vista lago.

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Il sequestro degli immobili è avvenuto come misura preventiva, nell’attesa che le indagini terminino. Il rischio che si vuole evitare è quello della dispersione del patrimonio da parte dev’indagato.

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