Rischio ludopatia, cifre spaventose comunicate dall’Agenzia delle Dogane

Il rischio ludopatia è concreto in una provincia ben specifica. E se il gioco d’azzardo è una fonte di introiti sicura per lo Stato, il rovescio della medaglia presenta un problema da non sottovalutare.

Una slot machine in funzione
Una slot machine in funzione (Pixabay)

Rischio ludopatia, a seguito della diffusione d alcuni dati comunicati per via diretta da parte dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, emerge quella che è una situazione che dà molto su cui dovere riflettere.

Si tratta di una problematica da non sottovalutare, come del resto qualsiasi cosa sia attinente al rischio ludopatia. Una vera e propria malattia in piena regola che colpisce migliaia e migliaia di persone da Nord a Sud in tutta Italia.

E che, pur non facendo distinzione di genere, età e reddito, interessa in particolar modo determinate categorie della società. Concentrandoci sui soli numeri, scopriamo che in una Regione ben specifica il rischio ludopatia si concentra in maniera decisamente importante in quello che è il territorio inglobato nel proprio capoluogo di provincia.

Rischio ludopatia, i fattori più evidente alla base

Si tratta della Puglia, che ha presentato un resoconto di poco più di quattro miliardi di euro e mezzo di euro finiti nelle casse dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli nel corso del 2019. Pur trattandosi di tre anni fa, il dato è interessante in quanto consente di compiere alcune considerazioni anche in relazione a cosa è accaduto fino ad oggi, nel frattempo.

Rispetto al 2018 il trend si era mostrato in leggero calo, di appena lo 0,5% di questi 4.568.909.512 euro. L’informazione su questo grosso flusso di denaro coinvolge i giochi fisici e non tiene conto di quelli online. Quindi sono inclusi SuperEnalotto, gratta e vinci vari ed altri giochi a premi.

E sono inseriti in questo computo anche i videopoker, le slot machine e le altre macchinette mangiasoldi che pure sono sempre sotto accusa in quanto creano alquanto facilmente dipendenza dal gioco d’azzardo. Non lo sono invece i vari poker online e simili.

Bari preoccupa, un terzo della spesa d’azzardo è sua

Il 2019 ha rappresentato l’ultimo anno di normalità e di benessere diffuso prima dell’avvento della pandemia. La stessa, e l’attuale crisi legata all’aumento dell’inflazione, hanno reso le cose più esasperate. Le persone non hanno mai smesso di affidarsi al gratta e vinci o ad altri concorsi con montepremi da sogno.

Questa tendenza è pure aumentata dal 2019 in poi, in tutta Italia. Ma in merito alle statistiche di tre anni fa emerge come un terzo dei quattro miliardi e mezzo e rotti incassati dallo Stato grazie al gioco d’azzardo legale, un terzo sia da ascrivere a Bari ed alla sua provincia. Da qui proviene un miliardo e mezzo di euro, e per la precisione 1.511.436.463 di euro.

Questa la classifica delle maggiori attrattive in fatto di gioco d’azzardo nella sola Bari:

  • videolotterie (179 milioni di euro);
  • slot machine awp (75 milioni);
  • lotterie tradizionali e al Lotto (73 milioni);
  • gratta e vinci (56 milioni);
  •  pronostici sportivi (96 milioni di euro);

Quanto ha incassato lo Stato dalle altre provincie

Sempre in merito a quanto speso in Puglia per quanto riguarda le altre province, ecco la relativa graduatoria per il 2019. E si suppone che le cifre siano rimaste queste, con un  ritocchi verso l’alto o verso il basso sostanzialmente non molto marcati nei diversi casi:

  • BAT: 491.435.292,76 di euro nella BAT (-4,2%);
  • Brindisi: 468.684.735,96 di euro (-1,9%);
  • Foggia: 510.245.179,06 di euro (+3,1%);
  • Lecce: 858.230.135,21 di euro (-1,3%);
  • Taranto: 728.877.706,98 (+3,1%);
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