Intesa Sanpaolo, prestiti a zero interessi: per quali categorie sono previsti

Intesa Sanpaolo lancia un’importante iniziativa in un momento dove l’inflazione è alta e i prezzi sono alle stesse: chi puà beneficiare

Intesa Sanpaolo
AnsaFoto

Finanziamento fino a 50mila euro per due anni. È quanto prevede l’iniziativa StudioSì di banca Intesa Sanpaolo e la Banca Europea degli Investimenti, gestore del fondo. Come si evince dal nome, residenti nelle regioni meridionali o iscritti a un ateneo del Mezzogiorno.

L’opportunità è ghiotta per chi studia ma il tempo a disposizione sta per scadere perché è possibile sfruttarla fino al 23 giugno 2022. La possibilità di aprire un prestito è inoltre garantita anche a chi essendo residente al Sud frequenta però scuole di specializzazione e master in altre regioni d’Italia o all’estero.

Intesa Sanpaolo, StudioSì: cosa prevede

Scendiamo nei dettagli e vediamo cosa prevede il prestito. Il massimo che si mette a disposizione è 50mila euro per due anni di studio ma c’è un altro aspetto molto importante che rende l’iniziativa particolare: la richiesta non è legata a nessuna garanzia di tipo patrimoniale. La somma, che viene versata direttamente in conto, può essere usata subito per qualsiasi spesa universitaria, che sia l’affitto di una casa o di una stanza oppure il noleggio di materiale didattico.

L’importo deve essere restituito in un tempo molto lungo, 20 anni, che hanno inizio sei mesi dopo aver completato gli studi. Se ci sono difficoltà a far rientrare i soldi in banca, si può sfruttare un’altra opportunita. È infatti possibile sospendere la restituzione per tre volte o di cambiare la durata del piano in base alle proprie esigenze.

L’iniziativa volge al termine e già ha aiutato vari studenti. Intesa Sanpaolo ha infatti reso noto tramite Claudia Vassena, responsabile direzione sales & marketing digital retail,  di aver erogato già 20 milioni di euro. Cià significa che circa mille studenti stanno usufruedo dell’aiuto per concludere gli studi.

Gli studi universitari, che danno comunque l’opportunità di usufruire di sconti di tasse, bonus e altre agevolazioni in base al reddito (e al regolamento di ogni singolo ateneo) in alcuni casi è comunque un investimento per le famiglie, in modo particolare per chi non frequenta gli studi nella propria città e iniziative del genere non possono che essere positive.

Impostazioni privacy