Aumento temporaneo di tutte le buste paghe per 4 mesi, la scelta di Draghi per tutti noi

Aumento in buste paghe: non si tratta di una tantum come il bonus 200 euro di luglio: le differenze con l’interno che ci sarà a breve

aumento buste paga
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Nel decreto aiuti di maggio è stato inserito il cosiddetto bonus 200 euro, una tantum che sullo stipendio e la pensione di luglio arriverà per circa 31 milioni e mezzo di italiani. Ora per contrastare l’inflazione si pensa a qualcosa di ancora più grande.

Il governo è già al lavoro sulla manovra di luglio che dovrebbe costare una decina di miliardi di euro. Come riporta Il Messaggero, alcuni elementi che andranno a costituire l’ossatura della legge sono già chiari. Resterà lo sconto di 30 centesimi su un litro di benzina e diesel per tutta l’estate (25 centesimi senza considerare l’Iva).

Un’attenzione ancora alle bollette di luce e gas. C’è il taglio degli oneri di sistema e lo sconto del 5% sull’Iva del metano domestico. Queste due sono in vigore fino al 30 giugno e l’intenzione è prorogare per tre mesi. Il costo sarebbe di 3,5 miliardi. E soltanto con queste due misure il conto è già di 6,5 miliardi.

Aumento in buste paghe di 50-70 euro

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E pensare che la misura simbolo del provvedimento è un’altra. È previsto un taglio del cuneo contributivo con una riduzione degli oneri dei dipendenti che guadagnano fino a 35mila euro all’anno (la stessa cifra dei beneficiari del bonus 200 euro). Lo sgravio dovrebbe essere introdotto negli ultimi quattro mesi dell’anno.

In pratica si tratterebbe del taglio di quattro punti percentuali del cuneo fiscale per quattro mesi ma forse anche cinque. Un intervento di cira 2,5 miliardi e mezzo (e il totale arriva dunque a circa 9 miliardi di euro), che porterebbe in quei mesi 50-70 euro in più in busta paga per tutti i dipendenti che rientrano con i requisiti.

A differenza del Decreto aiuto e dei 200 euro, non si tratta di una tantum e riguerderebbe solo i lavoratori. Non rientrerebbero come per i soldi di luglio anche percettori del Reddito di cittadinanza, disoccupati e pensionati. Per la realizzazione dell’intervento i dubbi ci sono: da dove prendere i soldi affinché si possa ridurre la tassazione sul lavoro? Si potrebbe continuare sulla strada già intrapresa con la tassazione degli extra-profitti.

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