Bonus 200 euro, contanti o bonifico: come riceverlo in tempi certi

Bonus 200 euro, già ricevuto dai pensionati e da alcuni lavoratori mentre altri sono in attesa, ma in quali modalità?

bonus 200 euro
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Ci sono ancora tante categorie di lavoratori che stanno attendendo il bonus 200 euro. L’aiuto è infatti indispensabile per milioni di persone visto l’aumento vertiginoso dei prezzi. Ma in quali modalità si possono ricevere i soldi? L’Inps con la circolare n.73 ha chiarito le tempistiche.

I lavoratori dipendenti riceveranno il bonus 200 euro direttamente in busta paga. Per quanto riguarda i dipendenti pubblici con stipendio gestito da NoiPA a luglio è arrivata una doppia busta paga con una solo per il bonus 200 euro. I pensionati, che hanno ricevuto l’indennizzo sul conto in banca il 1 luglio o in posta, hanno visto l’aumento di 200 euro.

Mentre restano in attesa altri lavoratori che dovranno fare la domanda e otterranno i soldi dopo l’estate, con le Partite Iva che invece attendono addirittura anche il decreto attuativo, è possibile ricevere il bonus in contanti?

Bonus 200 euro, cosa dice la legge sullo stipendio

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Dalla Legge di Bilancio 2018 il pagamento dello stipendio deve avvenire con strumenti tracciabili. In particolare dal 1 luglio di quell’anno, i datori di lavoro o i committenti corrispondono ai lavoratori la retribuzione, attraverso il bonifico sul conto identificato Iban indicato dal lavoratore oppure in contanti presso lo sportello bancario o postale dove il datore di lavoro abbia aperto un conto corrente. C’è anche la possibilità dell’emissione di un assegno che può essere consegnato direttamente al lavoratore.

La legge vieta chiaramente di corrispondere lo stipendio in contanti direttamente al lavoratore. Se c’è l’obbligo esiste anche la sanzione in caso di mancata disposizione della legge. Infatti è prevista una multa che va da 1.000 euro a 5.000 euro. Dunque non c’è modo per il dipendente di ottenere il bonus 200 euro in contanti.

Da qualche settimana si parla della possibilità che il bonus 200 euro sia replicata, ma ci sono tanti dubbi. Non sulla volontà dell’esecutivo di dare un ulteriore aiuto ai lavoratori che guadagnano meno di 35mila euro all’anno o sulle coperture – che comunque vanno trovate – ma sulla tenuta dell’esecutivo.

Questa è la settimana decisivo per il futuro del governo Draghi. Nei giorni scorsi il Presidente del Consiglio si era dimesso ma Mattarella lo aveva rinviato alla verifica del Parlamento. In caso di fine anticipata della legislatura, sono in dubbi tutte le misure ora considerate come probabili.

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