“Devi fare un bonifico”, scatta la truffa che mette in trappola i giovani

Tendono la solita esca: “Devi fare un bonifico”, scatta la truffa che mette in trappola i giovani, l’ultimo incredibile episodio.

giovane disperato
foto Bonifico Bancario

Nella trappola dei truffatori finiscono anche giovani che comunque si mostrano svegli e a proprio agio all’interno del mondo della tecnologia. Ne sa qualcosa un giovane di Norcia che è finito nella rete di due donne di origine campana. Solo ora, dopo ben sette lunghi mesi di indagini, questa vicenda è arrivata a soluzione, con il deferimento in stato di libertà delle responsabili dell’ingegnosa truffa. A fare luce su quanto accaduto ci hanno pensato i militari dell’Arma dei Carabinieri di Norcia, che hanno condotto le indagini.

La truffa del bonifico per riavere i soldi

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Ma cosa è accaduto nel concreto e come si è sviluppata questa ennesima truffa? Vediamo di capire qualcosa in più su questo episodio emerso proprio in queste ore. Il giovane coinvolto a gennaio in questa situazione si è visto contattare telefonicamente da una persona, che a quanto pare è risultata molto credibile. La persona in questione, una donna, gli ha spiegato di essere un’operatrice incaricata dalla banca e che il capitale accumulato sul conto corrente rischiava di essere perso a causa di un grave errore.

Per poter recuperare i propri soldi, secondo l’operatrice, il giovane nursino avrebbe dovuto effettuare un bonifico da 1.550 euro. Gli veniva inviato anche un link via sms a cui effettuare il pagamento. Il ragazzo, preoccupato per i propri risparmi, ha inviato i soldi con un bonifico e a quel punto la truffa si è compiuta. Nessuno gli ha mai rimborsato i soldi bonificati e inoltre il giovane si è reso conto che in realtà il suo conto in banca era intatto. A quel punto, cosa gli rimaneva da fare se non denunciare la truffa?

Di quanto accaduto, si sono occupati i carabinieri della Compagnia di Norcia, guidati dal capitano Simone Alfano, che hanno messo in campo i mezzi a disposizione per recuperare il maltolto e risalire agli ideatori di questa truffa. Così è emerso che a compierla erano state due donne di origine campana. Peraltro, una delle due donne aveva già avuto a che fare con le forze dell’ordine proprio per episodi simili. Infatti, la truffatrice – che aveva trovato una complice – aveva compiuto fatti analoghi anche in altre zone dello Stivale.

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