I lavori che non fanno perdere il reddito di cittadinanza

Lavori che non fanno perdere il reddito di cittadinanza: ecco gli impieghi che il percettore può continuare ad avere senza rischiare la revoca

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Tra poco meno di due settimane arriverà il versamento per il Reddito di Cittadinanza, il giorno 16. Per altri, invece, bisognerà attendere il fine mese, il 27. La differenza sta nel quando hanno sono state presentate le domande.

Le tempistiche di pagamento sono molto importanti ora che siamo vivendo un’acuta crisi inflazionistica. Il Reddito di Cittadinanza, al netto delle criticità che hanno dato modo a tanti disonesti furbetti di ottenere il sussidio senza averne diritto, innegabilmente aiuta tanti onesti cittadini a difendersi dalla povertà diffusa.

Il Reddito di Cittadinanza, ricordiamolo, non è un contributo fine a se stesso. La clausola è che il lavoratore o disoccupato che ha un reddito molto basso reddito, intenzionato a richiedere l’assegno, deve sottoscrivere un patto sociale con i Centri per l’impiego. In teoria, gli vengono proposti fino a tre offerte di lavoro. Al terzo rifiuto non riceverà più il Reddito.

Lavori che non fanno perdere il Reddito di Cittadinanza: quali sono

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Inoltre il Reddito può essere integrato con altre misure, come l’Assegno Unico per le famiglie. Dopo che è stato accettato, viene caricato sulla carta RdC. Chi riceve anche l’Assegno Unico, vedrà spostarsi i pagamenti a fine mese. sposta i pagamenti all’incirca al 27 di ogni mese.

È innegabile che il Reddito non funziona benissimo. Molti percettori, pur volendo lavorare, non ricevono nessuna offerta dai Centri per l’Impiego. In tanti restano a casa senza far nulla ricevono il sussidio. Ma ci sono attività lavorative che possono essere svolte nel periodo in cui si beneficia del sistema.

Sono i lavori utili alla collettività, i PUC, Progetti Utili alla Collettività. Sono organizzati dai Comuni nei settori culturale e sociale, artistico, ambientale, formativo e della tutela dei beni comuni. Non è un lavoro che dura per sempre. L’ente organizzatore, infatti, deve comunicare al soggetto coinvolto qual è l’obiettivo dell’impiego, la durata e la quantità delle risorse finanziarie disponibili.

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