Pensione, quando te la possono pignorare

Pensione, quando te la possono pignorare: la legge prevede delle modifiche con cifre minime che vengono riviste

Pensione pignorata
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Partiamo da una domanda. La pensione è pignorabile? Sì, così come lo stipendio. Da questo punto di vista sono uguali, ma solo da questo. Vengono però disciplinate in modo differente. Ci sono tutale diverse e, come si può facilmente immaginare, maggiori ne hanno i pensionati che solitamente sono economicamente più deboli.

Parliamo comunque di persone che non sono più giovanissime e di solito devono sostenere determinate spese legate alla cura della propria salute. Per chi riceve la pensione esiste infatti il minimo vitale impignorabile che invece non vale per i dipendenti.

Scendendo nel dettaglio bisogna vedere l’articolo 545 del Codice di procedura civile che disciplina i cosiddetti crediti impignorabili. Si fissano i limiti al pignoramento di crediti alimentari, sussidi ai poveri, ai disoccupati, e ai disabili, stipendi e trattamenti di fine rapporto, pensioni e assegni di quiescenza.

Nello specifico, sono pignorabili la pensione di vecchiaia (seppur con dei limiti) così come la pensione ai superstiti, (la reversibilità). Non si possono invece pignorare le pensioni di invalidità così come l’assegno di accompagnamento.

Pensione, il minimo impignorabile e le regole speciali

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Quali sono i limiti entro cui si può pignorare una pensione? Una parte non è mai pignorabile; la residua, invece, sì, entro una percentuale prefissata dalla legge. Non si può mai pignorare l’ammontare della pensione corrispondente al doppio della misura massima mensile dell’assegno sociale, con un minimo di 1.000 euro.

In pratica le pensioni inferiori ai 1.000 euro non si possono più pignorare. L’ammontare dell’assegno sociale viene aggiornato annualmente dall’Inps. Per il 2022 l’importo dell’assegno sociale è di 468,28 euro per 13 mensilità. Quindi, il doppio è pari a 936,56 euro. Cifra dunque inferiore ai 1.000 euro, quindi impignorabili.

Se la pensione è superiore a 1.000 euro, la parte eccedente mille euro può essere pignorata nella misura massima di un quinto. Proviamo a fare un esempio. Una pensione di 1.600 euro sarà pignorabile per massimo un quinto di 600 euro, quindi 120 euro al mese.

Esistono delle regole speciali alle quali fare attenzione. Se parliamo di pignoramento derivante da cartelle esattoriali, il limite di un quinto subisce una deroga:

se la pensione non supera 2.500 euro, la parte pignorabile della pensione sarà pari un decimo, fermo restando la parte impignorabile. Se è oltre i 2.500 euro ma non supera 5.000 euro, il limite pignorabile è di un settimo. Se supera 5.000 euro, il limite pignorabile è di un quinto.

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