Fate attenzione a questo sms: l’appello della Polizia di Stato

Arriva un nuovo appello della Polizia di Stato, la richiesta è di fare attenzione a questo sms che può essere fatale.

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Non si ferma e anzi si fa più intensa di giorno in giorno l’attività della Polizia di Stato, che proprio nelle scorse ore – in collaborazione con i colleghi albanesi – ha sgominato una banda di finti trader, i quali avevano aperto un call center in Albania e facendo leva sulla promessa di facili guadagni truffavano i consumatori italiani.

I meccanismi che muovono questo tipo di attività sono sempre gli stessi, per cui le forze dell’ordine invitano a diffidare di sms e telefonate che arrivano sui nostri cellulari. Purtroppo, si tratta di un fenomeno che, numeri alla mano, è in costante aumento ed è difficile porre un limite.

Cosa fare quando arriva questo sms: parla la Polizia di Stato

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Un argine viene sicuramente posto dal registro delle opposizioni, sebbene comunque le telefonate agli ignari consumatori continuino ad arrivare. Per tale ragione, anche la Polizia di Stato è in prima linea, attraverso i propri canali social, per invitare a diffidare sempre di questa tipologia di approccio, dietro la quale si nasconde nella stragrande maggioranza dei casi un tentativo di truffa.

Peraltro, appare evidente come basta “cascarci” la prima volta per poi non riuscire a uscirne più e difatti il primo approccio, con la promessa di facili guadagni, risulta sempre molto credibile. Un altro modo truffaldino è quello dello smishing, ovvero dell’sms esca che arriva sui nostri cellulari, in cui qualcuno afferma di essere la nostra banca che ci sta contattando. Spesso, non avendo conti nella banca in questione, evitiamo di rispondere. Ma non sempre è così.

Da questo punto di vista, infatti, va fatta una considerazione non banale. Ovvero che chi ci contatta attraverso un sms spera che noi siamo clienti di una data banca. In pratica, su 100 contatti, ne bastano 3-4 che siano clienti della banca in questione e che preoccupati sul loro conto inseriscano dati personali, che non fanno altro che favorire gli hacker e farci svuotare i risparmi. “Leggendo bene noterete che ci sono sempre degli errori che mascherano la truffa”, avverte e consiglia la Polizia Postale.

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