Stipendio docenti: l’aumento non basta, novità in arrivo

Stipendio docenti docenti e per tutto il personale scolastico ma per il ministro bisogna fare ancora di più

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Sembra che il rapporto tra il neo ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara e il personale scolastico possa essere più che positivo. Il titolare del dicastero, dopo aver concluso il rinnovo del contratto, ha mostrato ulteriori aperture sostenendo che ciò non basta. È dunque consapevole che c’è bisogno di altri interventi per affinché possano esserci maggiori retribuzioni per i docenti e il personale Ata.

“Il più ricco aumento per gli stipendi dei docenti degli ultimi 20 anni” ha dichiarato il neoministro con “oltre 2000 euro di arretrati“. In realtà queste cifre non soddisfano totalmente i sindacati che avrebbero voluto leggere altri numeri ma è certamente un primo passo che può aprire a un percorso importante. Si tratta pur sempre di aumenti e sbocchi di arretrati che arrivano in un momento fondamentale con la crisi energetica che non si arresta.

Stipendio docenti, cosa potrebbe cambiare

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Lo stesso Valditara ha detto che è un incremento consistente “ma è ancora troppo poco“. In un contesto difficile come quello attuale, però, è certamente stato un segnale importante. Stiamo scontando una crisi di autorevolezza del corpo docente bisogna ridare loro autorevolezza e pretendere che siano consapevoli della loro straordinaria dignità”.

Oltre alla cifre previste dal nuovo contratto, altri soldi per il personale potrebbe arrivare se nella nuova Legge di Bilancio ci sarà il taglio al cuneo fiscale.

Inoltre c’è un altro tema che riguarda la scuola, o meglio, chi era un dipendente dell’istruzione. Il governo si sta lavorando per evitare l’esercizio provvisorio delle pensioni. Se non ci sarà una nuova riforma delle pensioni (al momento sono tante le ipotesi al vaglio) dal 1 gennaio 2023 tornerà in vigore lo scalone previsto dalla Legge Fornero.

Meloni e i suoi ministro voglio varare Quota 103, che consentirebbe di lasciare il lavoro a chi ha 62 anni di età e 41 anni di contributi. Questo però dovrebbe essere solo il primo step. Successivamente si vorrebbe passare al solo requisito contributivo di 41 anni, senza quello anagrafico.

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