Lavoratori autonomi, così possono cancellare i loro debiti con il Fisco

Lavoratori autonomi, tasse: cosa cambia a partire dal 2023 con le novità introdotte dalla Legge di Bilancio

Pixabay – Bonificobancario.it

Sono 21 i miliardi dei 35 in totale che la Legge di Bilancio in discussione al Senato (da approvare entro il 31 dicembre) stanzia per fronteggiare il caro-energia. Tra le misure più importanti per quanto riguarda le tasse c’è la Flat tax al 15% per gli autonomi fino a 85mila euro di reddito.

La manovra prevede il taglio del 3% del Cuneo fiscale per chi guadagna fino 25mila euro lordi e del 2% per chi non supera i 35mila. Previsto anche lo stralcio delle cartelle esattoriali inferiori ai 1.000 euro per un periodo molto lungo, dal 2000 al 2015.

Lavoratori autonomi: la simulazione sulle tasse

L’Osservatorio Conti Pubblici ha realizzato una simulazione. Il professionista preso ad esempio è l’elettricista che avrebbe il vantaggio rispetto al regime ordinario di 8mila euro. Un forfettario pagherebbe oltre 6.500 euro di imposte in meno rispetto al collega assunto con un reddito netto maggiore che sarebbe quasi di 10mila euro.

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Per i debiti invece degli anni 2019, 2020 e 2021 sono previsti sconti delle sanzioni al 3%. Altro tema caldo è il Reddito di Cittadinanza. Dalle diciotto mensilità la Legge d Bilancio, nella versione approvata dal Consiglio dei Ministri, prevedeva otto mesi.

La Camera dei Deputati ha poi approvato la versione di sette mensilità. Ciò riguarda gli “occupabili”, chi ha fino a 59 anni, gli altri lo riceveranno per tutto l’anno. Ciò resterà in vigore fino alla riforma attesa nel 2024 quanto è prevista l’abolizione totale.

Cambiano anche le regole per assumere i percettori del reddito. Per le aziende ci saranno agevolazioni fino a 8mila euro, anche se si assumono giovani under 36 e donne. Per chi ha redditi fino a 15mila euro ecco la il Reddito alimentare e la Carta spesa per i poveri assoluti.

Capitolo pensioni: per chi vuole lasciare il lavoro c’è Quota 103 che prevede 62 anni d’età e 41 di contributi ma l’assegno non sarà oltre i 2.600 lordi. L’importo sarà pieno solo a compimento di 67 anni d’età.

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Cambia anche il Bonus cultura con App18 che ora si divide in due: non più 500 euro a tutti i diciottenni ma una Carta Cultura per chi acquisti per i giovani che hanno un Isee fino a 35mila euro e una Carta Merito di 500 euro per chi ottiene 100 all’esame di maturità.

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