Pensioni anticipate senza limiti, cosa si potrà fare nel 2023

Tra le proposte avanzate dal governo vi sono anche quelle riguardanti le pensioni: da Quota 41 alle pensioni anticipate senza limiti di età, queste le novità.

Pensioni anticipate senza limiti età
(Adobe)

Al governo si continua a parlare di proposte sulle pensioni, dopo le lunghe manovre riguardanti in primis Quota 103 e dopo lo stand-by per Opzione Donna. Al fianco di quelle riguardanti caro-bollette e caro-spesa, le discussioni sui pensionamenti sono ancora all’ordine del giorno in sede di governo, tanto che sono state avanzate nuove proposte riguardanti delle possibili pensioni anticipate senza limite di età.

In particolare, il sottosegretario all’Economia in quota Lega Federico Freni ha attenzionato il fatto che in Quota 103 sia incorporato anche un limite minimo di età che i potenziali lavoratori pensionabili devono rispettare per potersi ritirare dal lavoro.

Quota 103 e Opzione Donna: pensioni anticipate senza limiti di età

Di fatto, per andare in pensione con Quota 103 bisogna aver versato almeno 41 anni di contributi e compiuto 62 anni anagrafici. In futuro, però, si potrebbe eliminare il fattore età e concedere il prepensionamento solo in base agli anni di contributi versati, andando così a formulare la cosiddetta Quota 41.

Come rispetto a molte altre proposte, anche in questo caso il problema principale rimane quello di trovare i fondi necessari ad attuare tali manovre. Nel caso di Opzione Donna, ad esempio, per il 2023 è previsto che la manovra si rivolga solo a determinate categorie di donne:

  • caregiver che si occupano di parenti non autonomi;
  • lavoratrici con percentuale di invalidità al 74%;
  • dipendenti di aziende in crisi.

Inoltre, per quanto riguarda i limiti di età, Opzione Donna si rivolgerà a:

  • donne che abbiano compiuto 60 anni, senza figli;
  • donne che abbiano compiuto 59 anni, con un figlio;
  • donne che abbiano compiuto 58 anni, con 2 o più figli.

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Oltre a tali manovre il governo è intervenuto anche rispetto alle pensioni minime, pur muovendosi con cautela in un periodo di grave crisi economica, in cui la maggior parte dei fondi statali è destinata a fronteggiare il caro-bollette. Quella dell’aumento delle pensioni minime è una manovra voluta soprattutto da Forza Italia, partito che spera presto di aumentare le minime a 1.000 euro mensili.

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