200mila euro di multa a Vodafone: non doveva farlo

La perfetta libera concorrenza in Italia è ancora lontana dal venire, la multa comminata a Vodafone ne è solo un clamoroso esempio

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Vodafone multa (Foto Canva – bonificobancario.it)

La Costituzione della Repubblica italiana approvata il 27 dicembre 1947 ed operativa dal 1 gennaio 1948 fissa, in ben due articoli, il 9 ed il 41, i paletti e le disposizioni dedicate alla libera concorrenza.

Ma va detto, ad onor del vero e con grande nettezza, che spesso, soprattutto in materia economica, è più una versione ideale che una versione reale dello stato delle cose. Non a caso si parla spesso di Costituzione materiale quando si fanno notare le discrepanze tra dettato e realtà.

L’esempio più diretto arriva della gestione dei servizi dove, spesso, la libera concorrenza è solo nominale. E sovente viene ridotta, umiliata, da azioni di cartello e suddivisione degli spazi di mercato. Tutto questo a detrimento dei diritti e la tutela dei cittadini consumatori.

Vodafone nei guai, la multa è salatissima

Sono pochi, davvero pochissimi, i settori dove la liberalizzazione è ormai acquisita. Le “eccellenze” in tal senso sono rappresentate dal campo delle assicurazioni e delle telefonia. In questi settori il mercato è stato aperto grazie all’azione dell’allora Ministro dell’Industria Pierluigi Bersani.

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Le liberalizzazioni, sviluppate e realizzate tra il 1996 ed il 1998, e al tempo definite mediaticamente “lenzuolate”, furono il frutto di una stagione politica dove si capì che la libera concorrenza spinta in alcuni settori favoriva la riduzione dei prezzi.

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Ma purtroppo, negli anni, anche i settori liberalizzati sono tornati a chiudere spazi. Il caso di scuole arriva proprio della telefonia dove uno dei quattro player principali, Vodafone ex Omnitel Pronto Italia è incappata nelle spire della Magistratura.

I fatti risalgono al 2009 ma la sentenza è arrivata in questi giorni. Al tempo Vodafone avrebbe messo in atto una pratica una condotta contraria alle regole della libera concorrenza.

La modalità assurda. Secondo la sentenza il gestore di telefonia impedì ad un proprio cliente il passaggio ad un gestore concorrente negando il codice di migrazione. Vodafone bloccò il cliente avvalendosi del ritardo nel pagamento di una bolletta ma in realtà perché era un cliente gold.

Il consumatore non si è dato per vinto ed ha intentato causa, causa che ora è andata a sentenza presso il Tribunale di Ivrea, corte che ha condannato Vodafone a pagare 200.000 euro di risarcimento al ricorrente. Un precedente importante

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