Per fare fronte all’aumento dei carburanti dovuto al ripristino delle accise il governo ha riproposto il bonus benzina
L’aumento dei carburanti ha scatenato varie discussioni in Italia. Il motivo degli aumenti è soprattutto dovuto al ripristino delle accise ordinarie sui carburanti. Il taglio, introdotto dal governo Draghi e prorogato soltanto una volta dal governo Meloni, durava ormai da diversi mesi e si è interrotto il 31 dicembre.
La questione ha sollevato le proteste delle associazioni dei consumatori e non solo delle opposizioni politiche. Il timore, infatti, è che a cascata si operino ulteriori aumenti dei prezzi visto che oltre l’80 per cento della merce viaggia su gomma in Italia. L’effetto delle polemiche è stato un intervento del governo anche se non risolutivo per le accise.
Bonus benzina, cosa succede con il frange benefit
Infatti, l’esecutivo ha introdotto un decreto trasparenza che obbliga i gestori ad esporre anche i prezzi nazionali al pubblico. Inoltre, ha reintrodotto il bonus benzina del governo Draghi. Si tratta di un bonus che a discrezione del datore di lavoro, può essere erogato ai dipendenti per l’acquisto di carburanti da autotrazione.
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L’importo massimo per ogni dipendente è di 200 euro ed è interamente deducibile nella contabilità del datore di lavoro. Tuttavia, questa operazione non è stata affiancata dal rinnovo del frange benefit. Si tratta dei benefit che un’impresa offre al proprio dipendente e che risultano non imponibili per il valore massimo di 258,23.
Non viene confermato, così, il tetto pro tempore introdotto dal governo Draghi di 3.000 euro. In tal senso, però, l’Agenzia delle Entrate ha diffuso un chiarimento. Infatti, i 200 euro del bonus benzina sono conteggiati a parte e non rientrano nel limite del frange benefit da 258,23 euro. Quindi, l’Agenzia delle entrate ha precisato che in contabilità il frange benefit va tenuto distinto dal bonus benzina. Inoltre, nel caso in cui si superasse la somma prevista del bonus, scatterebbe l’imponibilità dell’intera cifra data in bonus e non solo dell’eccedenza ai 200 euro per dipendente.
