Quanto vale questo vecchio buono postale

Buone notizie per chi è possessore di un buono postale a lunghissima scadenza, la sua rivalutazione può farti diventare ricco. Ecco perché

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Buono Postale (Foto PostImage – bonificobancario.it)

L’economia italiana non va bene, come quella europea del resto. Diversi i fattori che determinano questo stato di cose. In prima battuta gli strascichi della pandemia che hanno minato, fortemente, il Prodotto Interno Lordo.

Segnaliamo poi il volo dell’inflazione in calo all’8,5% rispetto alla fiammata di fine 2022 ma comunque sempre molto alta. In ultimo le conseguenze e le incertezze legate alla guerra in corso tra Russia ed Ucraina.

Tutto questo spinge gli investitori e rivolgersi ai cosiddetti beni rifugio. Secondo tutte le stime, infatti, chi ha la possibilità di immettere nel circuito economico soldi ed investimenti si rivolge essenzialmente al mattone, all’oro, alle collezioni e ai buoni pluriennali dello Stato e di Poste Italiane.

Poste Italiane che, ricordiamo, pur essendo una Società per Azioni di diritto privato è di fatto una società pubblica essendo la maggioranza degli azionisti Cassa Depositi e Prestiti e il Ministero dell’Economia e delle Finanze

Buono Postale, ecco quello che ti rende ricco

Proprio per questo motivo Poste Italiane ha la possibilità di immettere sul mercato tutta una serie di prodotti che vengono apprezzati dagli investitori e che, al tempo stesso, hanno un livello di rischio molto basso.

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Ad oggi sul mercato ci sono diversi tipi di Buoni Postali con formule variabili a 3-4-5 e 7 anni capaci di garantire un rendimento elevato. L’ultimo della serie, quello messo nel circuito lo scorso 7 luglio garantisce tassi altissimi, oltre il 2% per salire fino al 3,5-4% con scadenza lunghissime.

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Scadenza lunghissime che, secondo quanto appreso dalla Redazione di Bonifico Bancario da alcuni prospetti di investimento a lunghissima scadenza, consentono un rendimento davvero importante.

Parliamo nello specifico dei Buoni Postali emessi negli Anni 50 e negli Anni 60 dello scorso secolo, alcuni dei quali ancora in corso, alcuni dei quali, addirittura pagabili a vista al portatore.

Da alcune analisi alcuni di quei buoni sono in grado di garantire una resa addirittura superiore al 200% del proprio valore nominale. Facciamo un esempio pratico. Se i vostri nonni nel 1967 hanno sottoscritto un Buono Postale di 100.000 Lire (51,65 euro) oggi quel Buono vale oggi valgono 993 euro a livello nominale e ben 1986 euro del valore del titolo. Il consiglio è sempre lo stesso, andate a frugare nei cassetti o in cantina, forse avete un tesoro e non lo sapete.

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