Estinzione anticipata dei prestiti con cessione del quinto

Con la cessione del quinto dello stipendio o della pensione si possono ottenere e ripagare prestiti, ma anche optare per il rimborso anticipato.

Cessione quinto rimborso anticipato prestiti
(Raten-Kauf da Pixabay; bonificobancario.it)

La cessione del quinto è una tipologia di finanziamento che permette al lavoratore (o al pensionato) di ottenere prestiti, ripagandoli tramite una trattenuta dallo stipendio. Essa ha durata massima di 10 anni e prevede delle rate fisse che il datore di lavoro trattiene dallo stipendio di chi richiede il prestito. In alcuni casi si può anche ricorrere alla cosiddetta doppia cessione del quinto, da applicare esclusivamente su contratti a tempo indeterminato e secondo alcuni requisiti.

In entrambi i casi, comunque, viene data al debitore la possibilità di estinguere anticipatamente il proprio prestito. Versando la somma rimanente dovuta e presentandone richiesta alla banca o alla finanziaria creditrice, tramite pec, raccomandata o con consegna a mano della documentazione.

Cessione del quinto e rimborso anticipato: come fare se il creditore pretende spese e interessi troppo alti

Ma cosa si guadagna dall’estinzione anticipata del prestito? Chiunque decida di saldare del tutto o in parte un debito ha diritto alla riduzione, in misura proporzionale alla vita residua del contratto, degli interessi e di tutti i costi compresi nel costo totale del credito, fatta esclusione per le imposte. In alcuni casi, però, vi sono stati problemi e per alcuni creditori si è reso necessario l’intervento di un legale.

E’ il caso ad esempio di alcuni debitori che si sono dovuti rivolgere alla delegazione Adusbef di Pisa per ottenere la tutela dell’avvocato Alberto Foggia. Lo scopo era quello di recuperare le spese relative all’estinzione del debito con cessione del quinto. Quando si presenta domanda di estinzione di un prestito, l’istituto di credito è tenuto a fornire il conteggio estintivo. Attraverso un documento col quale indica, oltre alle varie voci di costo, l’importo complessivo da pagare.

LEGGI ANCHE -> Ravvedimento operoso: così paghi sanzioni più basse

LEGGI ANCHE -> Compensazione F24 | Quello che devi sapere

Qualora il debitore non fosse soddisfatto della proposta della banca o della finanziaria, può decidere di fare ricorso. Se i creditori non danno riscontro al reclamo entro 60 giorni il debitore può dunque rivolgersi all’Arbitro Bancario Finanziario. Tale organo garantisce tempistiche di risoluzione della “causa” di 8 mesi al massimo e richiede un contributo forfettario di 20 euro per portare avanti la pratica di reclamo.

Impostazioni privacy