I casi di truffe online stanno aumentando vertiginosamente: l’ultima truffa del bancomat mette a repentaglio il conto degli utenti.
Nell’epoca che stiamo vivendo i mezzi tecnologici che abbiamo a disposizione hanno sicuramente facilitato la gestione della vita quotidiana. Pensiamo ad esempio alle carte bancomat, ai pagamenti digitali, al commercio online da fare comodamente da casa. Agli aspetti positivi, però, vanno ad aggiungersi anche quelli negativi, ad esempio i truffatori online che fanno ricorso agli stessi mezzi digitali per estorcere dati sensibili e denaro alle vittime malcapitate.
La truffa del bancomat è attualmente uno dei casi più eclatanti di phishing, vale a dire una modalità di truffa online che fa ricorso a email o sms fraudolenti. Per non rischiare di ritrovarsi con il conto corrente svuotato, dunque, è bene essere informati sulle modalità che i truffatori usano al fine di attirare le vittime nella propria ragnatela. Ultimamente, ad esempio, le truffe del bancomat hanno soppiantato le vecchie rapine in banca, come sostenuto da Gabriele Urzì, Segretario Provinciale FABI e Responsabile Salute e Sicurezza FABI Palermo.
Truffa del bancomat: così ti rubano il PIN e poi svuotano il conto corrente
Ma come si svolge la truffa del bancomat? Tutto inizia quando al cliente bancario arriva un messaggio, inviato dalla presunta banca, che comunica un fantomatico nuovo codice PIN della carta bancomat. Oltre a ciò la vittima di turno riceve una telefonata da parte di un fantomatico servizio clienti, che comunica al cliente un link a cui accedere. Tramite questo si potrà inserire il vecchio PIN della carta e sostituirlo con quello nuovo precedentemente comunicato.
Inutile dire che si tratta di un modo per avere accesso al PIN reale della carta, da usare poi per fare prelievi agli sportelli bancomat. Solitamente la fase di prelievo avviene nelle ore notturne, per evitare che il cliente si accorga immediatamente della truffa grazie alle notifiche che arrivano sulla propria app di home banking.
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Attenzione dunque a qualsiasi messaggio apparentemente ufficiale che inviti a fornire dati sensibili come il PIN di una carta. Nessuna banca userà forme di comunicazione digitale per fornire o richiedere dati del genere. Un altro consiglio è quello di verificare sempre la provenienza dei messaggi, controllando il dominio dell’indirizzo email oppure il numero chiamante.