Assegno unico, nuovi pagamenti in queste ore: di cosa si tratta

L’assegno unico e universale viene erogato mensilmente alle persone con figli a carico fino a 21 anni

Assegno unico, pagamenti arretrati a fine marzo  (Canva) – Bonificobancario.it

L’assegno unico e universale è lo strumento di sostegno alle famiglie con figli a carico fino all’età di 21 anni. La misura è in vigore da un anno e permette alle famiglie con figli a carico di ricevere un introito mensile in sostituzione delle detrazioni e dell’assegno familiare. Quest’ultimo resta in vigore per il coniuge a carico.

Nonostante sia passato un anno i pagamenti non sono ancora del tutto allineati. Persistono ancora alcune situazioni con arretrati da pagare. Ciò comporta che in alcuni mesi, come a marzo 2023, i pagamenti sono ulteriori rispetto alle solite finestre di erogazione da parte dell’Inps.

Assegno unico, arretrati a fine marzo

Infatti, a marzo oltre alle due finestre in cui le erogazioni sono già partite sono previsti altri pagamenti in queste ore. A partire da luned’ 27 marzo, infatti, l’istituto di previdenza sociale provvede ad erogare le mensilità arretrate. I pagamenti dovrebbero proseguire fino al giorno 30 marzo.

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Ciò vuol dire che l’accredito può arrivare anche ai primi di aprile per chi aspetta gli arretrati. L’Inps cerca sempre di tenere allineati i pagamenti anche perché i procedimenti amministrativi hanno l’obbligo di conclusione entro i 30 giorni. Per questo motivo si è cercato di concludere con gli arretrati di febbraio già a marzo.

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Per essere certi del pagamento basta consultare la sezione dei pagamenti sul portale dell’istituto di previdenza. Per entrare occorre sempre avere le credenziali Spid, l’identità digitale, oppure carta d’identità elettronica o la carta dei servizi. L’ente mette a disposizine le informazioni sulle lavorazioni delle pratiche e le erogazioni programmate a fine lavorazione.

Quest’anno l’assegno unico gode anche degli aumenti da rivalutazione dovuto al tasso di inflazione del 2022. Il tasso è stato fissato al 7,3 per cento. Inoltre, si gode di una maggiorazione del 50 per cento dal quarto figlio in poi e per i neonati fino al primo anno di età.

 

 

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