Residenza in comodo, arriva la stretta: tutti i dettagli

E’ un fenomeno molto diffuso ma poco conosciuto, parliamo della cosiddetta residenza di comodo. Ecco come funziona e cosa comporta

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Residenza di comodo (Foto Twitter – bonificobancario.it)

Con il mese di maggio 2023 cambio uno degli scenari più fiscali più diffusi e controverso, quello che ha come oggetto la residenza di comodo. Da maggio, infatti, lo Stato passa la decisione sull’avallo direttamente ai comuni. Stop ufficiale quindi alla residenza di comodo o fittizia. Nel caso non aveste familiarità con il termine, “residenza in comodo o fittizia” è il termine utilizzato per definire la residenza ufficiale di un individuo, senza però che questa sia effettivamente abitata.

La pratica è abbastanza comune soprattutto nei condomini e spesso viene utilizzata per falsare documenti o anche per ricevere agevolazioni fiscali varie. Prima il comune aveva il diritto di notificare all’individuo il momento in cui stava per essere eliminato dall’anagrafe cittadina.

Oggi non è più così. Ma come si arriva a farsi cancellare dall’elenco degli abitanti di un luogo? Ecco, ciò succede quando a chi di dovere sorge il dubbio sull’effettiva residenza di un cittadino o di una cittadina.

Residenza di comodo, cambia lo scenario

Nel caso in cui questo viva in un luogo diverso da quello dichiarato in pratica. Per confermare il dubbio il comune si può riservare il diritto di effettuare dei controlli a sorpresa in un qualsiasi momento. Certo il residente può ovviamente fornire una fascia oraria in cui a prescindere non potrà essere trovato, come ad esempio i momenti in cui si trova sul luogo di lavoro, o magari il momento in cui si reca a prendere i figli all’uscita di scuola.

Insomma, fasce orarie che il comune deve rispettare. Nel resto delle giornate però non vi è alcun vincolo. Il comune ha il potere di bussare in un qualsiasi momento alla porta dell’interessato per permettere a quest’ultimo di dimostrare o meno la sua residenza fissa.

Nel momento in cui non ci siano riscontri sulla presenza nell’abitazione in seguito ad un determinato numero di visite a sorpresa, allora il comune avrà pieno diritto di definire la residenza disabitata e quindi escludere dagli archivi del luogo il nome dell’ex abitante. Fate attenzione a non diventare cittadini fantasma

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