La rottamazione versione 4 della cartelle esattoriali dell’Agenzia per le Entrate si sta rivelando un successo: i numeri e i motivi
E’ boom di adesioni per la rottamazione quater quella varata nella prima legge di bilancio dal Governo del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Numeri altissimi e motivi convincenti per un successo annunciato. E’ quanto è stato dichiarato di recente dal viceministro dell’economia Maurizio Leo. In una recente intervista Leo ha dichiarato sottolineato quanto fosse importante e soprattutto impattante, questa recente tregua fiscale.
Sottolineandone l’utilità della più specifica rottamazione quater. Sono già oltre 2 milioni e 300 mila le istanze sono presentate. Questo intervento è stato ritenuto fondamentale per l’economia odierna. La manovra impedirà che l’aspetto economico ricada direttamente sulle schiene di imprese e contribuenti singoli. Cartelle accumulate che dopo i recenti 3 anni, veramente in pochi sarebbero riusciti a pagare.
Numeri veramente catastrofici si sarebbero presentati alle porte degli abitanti del bel paese se questa manovra non fosse stata presente. Numeri che risultano essere già di per sé abbastanza tetri, non avrebbero fatto altro che essere peggiori. Tutto a spese di famiglie e aziende.
Rottamazione 4, tutti i numeri di un successo
Le stime dei prossimi 5 anni vedono un’agevolazione pari a circa 12 miliardi di euro. il magazzino di cartelle potenzialmente oggetto di rottamazione è pari a 1153 miliardi di euro. il tasso iniziale di adesione previsto era dell’1,84%. In oltre i numeri non sono che destinati a crescere, vista l’attuale proroga sulla scadenza della richiesta, dal 30 aprile al 30 giugno. Questo differimento, a cascata impatterà anche su molte altre scadenze del 2023.
Ad esempio, trascinerà con sé anche il termine ultimo per l’invio della riscossione della comunicazione delle somme dovute, da parte dell’Agenzia delle Entrate, al 30 settembre, dal precedente 30 giugno. Molte altre scadenze vedranno uno spostamento dall’originaria data di scadenza, ad una data successiva. Mentre altrettante invece non vedranno cambianti.
Come già specificato della stessa Agenzia delle Entrate, il differimento pressoché generalizzato dei termini per il 2023, impatterà anche relativamente sulle applicazioni degli interessi. Questi, infatti scatteranno dal 1° novembre 2023 con un tasso del 2% annuo. La corresponsione di questo dovuto sarà effettuata in forma rateizzata. Notizie confermata anche dal comunicato stampa del consiglio dei ministri sul tema del rinvio delle istanze