Compagnia aerea risolve il problema dei bambini in aereo in modo geniale

Compagnia aerea e bambini che piangono durante il volo: cosa può fare ora il passeggero per viaggiare con maggiore tranquillità

In molti stanno pregustando le meritate vacanze. I voli sono già prenotati mentre altri stanno aspettando l’offerta dell’ultimo minuto per risparmiare ma senza rinunciare al viaggio. Prendere l’aereo in alcuni casi è la soluzione più economica, anche se la meta è lontana.

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Bambino in aereo (foto AdobeStock) – Bonificobancario.it

Con meno di 50 euro si varcano i confini nazionali approfittando di qualche offerta mentre il treno, che è anche più lento, costa di più. Ma come in tutti i viaggi potrebbe esserci un inconveniente.

Compagnia aerea, bambino che piange durante il volo: cosa si può fare

Soprattutto se il volo è abbastanza lungo, trascorrere ore e ore con un bambino vicino che magari piange per tutto il tempo, non è certamente piacevole. Anche la parsone più paziente al mondo dopo continui piagnucolii, perderebbe le staffe.

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Un aereo della Japan Airlines (AdobeStock) – Bonificobancario.it

La compagnia aerea Japan Airlines (JAL) sta cercando una soluzione. Non si tratta proprio della risoluzione del problema, ma almeno lo si vuole aggirare, cercando di rendere il viaggio quanto più piacevole possibile.

La compagnia ha avuto un’idea semplice quanto efficace. Al momento della prenotazione è possibile visualizzare un’icona che indica quali sono i posti occupati dai bambini. In questo modo il passeggero sarà libero di decidere se prendere un sedile non lontano dall’infante o più distante così da non sentire le urla.

Commenti positivi in merito alla decisione non sono mancati. Per molti è qualcosa che dovrebbero fare anche le altre compagnie. Se posti liberi lontani dai bambini non ci sono, almeno i passeggeri sanno che durante il viaggio potrebbero purtroppo avere questo piccolo ma fastidioso problema.

Per altri, invece, è una pessima idea. Alcuni genitori così si sento discriminati mentre sono già stressati, ricordando che se il proprio figlio piange durante un lungo viaggio, i primi ai quali non piace la situazione sono proprio loro e vorrebbero un po’ di comprensione.

Una decisione dunque divisiva, com’era facile prevedere, e non è scontata che potrebbe essere presa da tutte le altre compagnie come qualcuno si augura. Infatti se il tentativo funziona o meno lo stabilità, come sempre, eventuali effetti economici.

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