Biglietti di eventi rivenduti fino a un giorno prima per guadagnarci, un giro di affari da milioni di euro. L’indagine della Finanza
In estate la moneta circola eccome. Giornate con più ore di luce, caldo, voglia di uscire, vacanze, incontri e concerti, tanti concerti. Mentre molte attività commerciali ne approfittano ed aumentano i prezzi, soprattutto in località turistiche, un grande giro d’affari è quello degli eventi musicali, soprattutto negli spazi illegali.
Siccome i biglietti si comprano mesi prima, a volte appena viene annunciata la data del concerto, può succedere che si manca all’appuntamento perché nel frattempo arriva un altro impegno irrinunciabile o un problema.
Biglietti con prezzo maggiore, tanti annunci online: l’indagine della GdF
Dunque non è strano trovare online chi vuole rivendere il biglietto, anche allo stesso prezzo. Il fine non è dunque guadagnarci ma semplicemente non perdere i soldi spesi. Ma c’è anche chi non ha fatto in tempo a compre il ticket ed è disposto a comprarlo a prezzo maggiorato. In questo caso chi lo vendo a prezzo maggiorato con ogni probabilità l’ha comprato subito proprio per guadagnarci. È il fenomeno del secondary ticketing.
L’Agcom, l’autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) e la Guardia di Finanza hanno individuato 26 persone che avrebbero rivenduto 15mila biglietti di ben 278 eventi che si sono tenuti in Italia dallo scorso anno. di 278 concerti in programma in Italia fra il 2022 e il 2023.
Contro il secondary ticketing sono state scritte delle legge appositi ma il fenomeno non accenna a diminuire. Nel suddetto specifico caso delle 26 persone, il guadagno sarebbe stato di oltre 2 milioni e mezzo di euro.
Le indagini sono state portate avanti dal Nucleo Speciale Beni e Servizi della Guardia di Finanza di Roma attenzionando le vendite dei biglietti per i concerti dei Coldplay in Italia e di Blanco.
Secondo quanto scoperto le persone coinvolte avrebbero utilizzando molteplici account e bot e in questo modo avrebbero aggirato il sistema che evita l’accaparramento di biglietti destinati a essere rivenduti. Gli accertamenti hanno fatto emergere che gli indagati avevano acquistato un’altissima quantità di biglietti per tutti i principali eventi organizzati negli ultimi due anni. Ora rischiano una multa dall’Agcom fino a 150 mila euro e dovranno dichiarare i proventi della rivendita sui quali ci saranno le tasse da pagare.