Prezzi altissimi in questa città italiana: 16 euro per due bottigline di acqua

Prezzi ale stelle, in città scontrino esagerato per una piccola pausa con caffè, acqua e succo di frutta: cos’è successo

Che con l’inflazione è diventato proibitivo comprare qualsiasi cosa è tangibile a tutti. Basta fare un giro al supermercato per rendersene conto. Ma è evidente anche che qualcuno ne stia approfittando, come avviene ogni anno nei luoghi di vacanza.

Prezzi città
Bottiglia d’acqua piccola (foto Canva) – Bonificobancario.it

I prezzi magicamente si gonfiano quando un determinato luogo comincia ad affollarsi con l’arrivo dell’estate. Como è uno di questi, soprattutto di un certo tipo di turismo che potremmo definire di ricchezza medio-alta. E da denuncia che arriva dalla città lombarda la dice lunga.

Prezzi alle stelle in città: lo scontrino come denuncia

“Giro in bici con pausa caffè a Como centro… e lo scontrino di Dubai“. Con queste parole Alessandro M. ha pubblicato un post su Facebook. Ciclista del Milanese, qualche giorno fa con un amico si è fermato nella città del lago per una pausa decisamente costosa.

Prezzi città
Bottiglia d’acqua piccola (foto Canva) – Bonificobancario.it

Il testo ha fatto da didascalia alla foto dello scontrino: 5 euro per un caffè, 16 euro due bottigliette d’acqua da mezzo litro e stesso prezzo per due succhi di frutta.

L’autore del post interagisce con chi commenta. Qualcuno gli fa notare che doveva vedere il menù esposto prima di ordinare e che probabilmente hanno alzato i prezzi per l’arrivo dei turisti. Quest’ultima decisione può anche essere compresa, ma non per una bottiglia di plastica che “al supermercato costa 60 centesimi”, ma al bar è stata pagata 8 euro.

Il ciclista non è l’unico a lamentare che i prezzi in città sono troppo alti. Un commento simile è arrivato sempre via social da un cittadino svizzero che ha fatto tappa al centro, in piazza Cavour. Ha ordinato uno spritz e l’ha pagato ben 15 euro.

Ha spiegato che non è la prima volta che si reca a Como, anzi. Va più di un volta all’anno e gli capita spesso di cenare in diversi ristoranti. Prezzi nella norma, ha detto, ma l’aperitivo è costato più che a Lugano. Oltre al prezzo anche qualcos’altro è andato storto. “Il tavolo sporco – ha scritto – con cuscini completamente macchiati”.

Come ogni anno purtroppo si verificano episodi del generi. Il 2022 fu la prima vera estate senza restrizioni antiCovid e qualche commerciante si giustificava che aveva esigenza di recuperare incassi persi durante la pandemia. Quest’anno c’è l’inflazione galoppante ma è chiaro che qualcuno ne stia approfittando.

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