Tassi di interesse, i motivi e gli effetti diretti della scelta della BCE

La decisione è presa, la presidente della BCE, la Banca Centrale Europea, Christine Lagarde ha aumentato di nuovo il tasso di interesse. Cosa succede adesso

La notizia era nell’aria da giorni, e le reazioni dei mercati e degli analisti davano indicazioni molto nette. Ma adesso è ufficiale. La presidente della BCE, la Banca Centrale Europea, Christine Lagarde ha preso una decisione drastica ed irrevocabile. La decisione di aumentare, di nuovo, il tasso di interesse imposto dall’Istituto. Una scelta come detto attesa, inevitabile, ma ricca di conseguenze. Vediamole insieme.

Tasso interesse BCE (Creative Commons) - bonificobancario.it 20230915
Tasso interesse BCE (Creative Commons) – bonificobancario.it

Partiamo dal dato tecnico. L’aumento imposto dalla parigina Lagarde, 67 anni lo scorso gennaio, presidente della Banca Centrale Europea del 2 luglio 2019, prima donna in assoluto a rivestire il prestigioso e delicato incarico, è di 25 punti base. Portando così il tasso assoluto a 4,50%, un netto +0,25% rispetto al dato precedente. Ma non solo. L’aumento del tasso è il decimo in un lasso di tempo relativamente breve.

La BCE ha deciso, sale il tasso di interesse

Il motivo, come indicato nella nota ufficiale della BCE è uno e uno solo. L’inflazione, un “mostro” macroeconomico del quale pensavamo di esserci liberati e che invece è arrivato a mettere il piombo nelle ali della ripresa. Ripresa che, dopo la pandemia da coronavirus covid-19, sembra alla portata. Ripresa che, invece, ha dovuto fare i conti con lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina. Con tutti i danni collaterali, sommati al drammatico e assurdo tributo di vita umane, a cui assistiamo da 18 mesi

Tasso interesse BCE, grafico (Creative Commons) - bonificobancario.it 20230915
Tasso interesse BCE, grafico (Creative Commons) – bonificobancario.it

Inflazione che riduce il potere di acquisto delle famiglie, che genera stagnazione nei consumi ed apre la porta al meccanismo più temuto, la stagflazione. Ma va detto, con grande nettezza, che un motivo fondante della scelta di aumentare il tasso di interesse è la grave crisi economica in cui versa la ex Locomotiva d’Europa, la Germania. La domanda che sorge spontanea è, quali sono le conseguenze di questa decisione?

La prima, diretta è sull’aumento del costo del denaro e sulla difficoltà di generare credito. Non solo quello al consumo ma soprattutto quello ad investimento, in particolare i mutui che ora costeranno di più. Per non parlare dei mutui a tasso variabile che da gennaio ad oggi hanno visto passare la rata media da 450 a 760 euro al mese. Un salasso. La seconda, altrettanto importante, è la sterilizzazione dell’inflazione. Ma gli effetti in questo caso sono tutti da valutare

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