Torna la zona gialla in Italia: dopo il Friuli tocca ad altre regioni

Dopo mesi in cui la situazione sembrava tutto sommato sotto controllo, ora riecco la zona gialla, che riguarda alcune aree specifiche.

Torna la zona gialla in Italia
Torna la zona gialla in Italia Foto dal web

Si torna in zona gialla: per il momento una sola regione vede inasprire le norme anti pandemia in corso e che avevano fatto si che finisse in zona bianca, come il resto d’Italia. Adesso però le autorità sanitarie, nazionali e locali hanno dovuto prendere questa decisione, per quanto assolutamente non piacevole.

Ed ecco quindi che il Friuli-Venezia Giulia finisce in zona gialla da lunedì 29 novembre 2021. Contestualmente entra in vigore anche il provvedimento che rende operativo il cosiddetto “super green pass”, che consentirà ai soli vaccinati l’ingresso in locali e luoghi pubblici.

Si teme però che anche altre regioni possano finire in zona gialla, e purtroppo prima delle festività di Natale. Tale passaggio potrebbe riguardare la Lombardia, per lungo tempo alle prese con una gravissima emergenza sanitaria nel corso di questi quasi due anni di contagio ininterrotto.

Zona gialla, dopo il Friuli a chi potrebbe toccare

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Proprio lì si teme che l’incidenza dei contagi possa aumentare entro la prima metà di dicembre. Per cui un passaggio alla zona gialla potrebbe in qualche modo rallentare la diffusione del virus, che ora fa preoccupare non poco per via dell’ultima variante conosciuta in ordine di tempo, quella Omicron.

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La paura principale è che gli ospedali possano tornare a riempirsi, in particolar modo per quanto riguarda i reparti di terapia intensiva. Per cui la Lombardia sta pensando seriamente di istituire l’allarme del giallo.

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Anche la Provincia Autonoma di Bolzano è sotto stretta osservazione, visto che pure lì i dati in relazione al contagio sono in peggioramento, con la terapia intensiva attestatasi al limite critico del 10% mentre i posti letto occupati in generale sono ora al 18%, di tre punti percentuali sopra alla soglia di allerta del 15%. Attenzione anche a Veneto e Valle d’Aosta, mentre a far registrare un trend positivo ci sono le sole Puglia e Basilicata.

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