Evasione fiscale, il record tutto negativo dell’Italia: prima sul podio

L’Italia avrebbe conquistato un record tutto negativo: il Bel Paese sarebbe il primo in Europa per evasione fiscale. Numeri spaventosi.

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Record tutto negativo quello conquistato dall’Italia. Se da un lato il Bel Paese è la culla dell’arte, della cucina, della cultura, dall’altro pare essere la capolista dell’evasione fiscale

In Europa, infatti, lo Stivale si sarebbe aggiudicato il primo premio con la bellezza di perdita per le casse dello Stato, stante l’omessa dichiarazione Iva, di 30,1 miliardi di euro. Pessimo anche il suo posizionamento anche quando si parla di gettito previsto e riscosso. A corrispondere solo il 21,3%.

Evasione fiscale, Italia conquista il record: prima in Europa

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Per il 2019, il primo posto per evasione fiscale va all’Italia. Il Bel Paese, riporta Agenas, avrebbe superato tutti le Nazioni d’Europa e si sarebbe portata a casa questo inglorioso titolo. Secondo quanto rilevato dal rapporto sull’Iva della Commissione Ue, il tutto si sarebbe tradotto in una perdita per le casse dello Stato di ben 30,1 miliardi di euro.

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Pessimo anche il piazzamento quando si parla gettito previsto e riscosso. Un quinto posto con il 21,3% dietro solo a Romania, Grecia, Malta e Lituania.

L’Unione Europea all’esito del rapporto ha rilevato come le perdite totali si attestano intorno ai 134 miliardi. Un risultato negativo, ma mai quanto quello del 2018. Adesso bisognerà attendere il bilancio del 2020 per capire se la situazione si ulteriormente peggiorata. Nel 2019, tirando le somme, nel territorio Ue le perdite sarebbero diminuite di circa 6,6 miliardi. Un quadro di certo in miglioramento.

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Ma andando ad analizzare il biennio 2018/19 l’Italia ha comunque compiuto dei passi avanti. Quanto al divario del gettito, la forbice si sarebbe ridotta dal 24,5% al 21,3%, mentre gli ammanchi nelle casse dello stato, riporta Agenas, sarebbero scesi da 35,4 miliardi ai 30,1 del 2019. Non è bastato, però, per far scendere il Bel Paese dal podio dell’illecito. Il quadro è, dunque, chiaro. Un miglioramento ci sarebbe stato, ma in ogni caso non sarebbe stato abbastanza.

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