Conti correnti, ormai sono indispensabili per molti ma ci sono ancora costi elevati rispetto alle operazioni che si fanno online: i motivi
Nell’ultimo decennio con il processo di digitalizzazione imperante sono aumentati a dismisura le aperture dei conti presso le banche o in Posta. Moltissime operazioni le facciamo online come bonifici, non solo per comodità ma anche per risparmiare, saltando così i costi che dovremmo sostenere se andassimo agli sportelli.
Proprio quanto tocca sborsare per fare delle operazioni in banca è stato messo sotto la lente d’ingrandimento da Facile.it che ha fatto un’attenta indagine sui costi, esaminando l’ICC, ossia l’Indicatore dei Costi Complessivi.
Dallo studio è emerso che i costi di operatività allo sportello sono aumentati fino al 21% mentre quasi in modo inversamente proporzionale sono diminuiti quelli online del 22%. Le analisi effettuate riguardano i primi sei istituti bancari, a confronto con i numeri risalenti all’ottobre 2020.
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Conti correnti, le percentuali degli aumenti
Dati alla mano, i numeri parlano chiaro ed emerge che i costi hanno un segno “+” per tutte le tipologie di clienti e operazioni. Si segnala un aumento del 2% per i pensionati che hanno una bassa operatività (ossia il numero delle operazioni, mediamente 124), fino al 21% per chi effettua un numero maggiori di operazioni che in un anno arrivano a circa 230.
Come già accennato, al contrario, le operazioni online sono ben diverse. I clienti innanzitutto richiedono meno servizi e l’operatività è quindi più contenuta, soprattutto tra i giovani (più pratici con il web) con i costi che si attestano al -15%. In calo anche tra i pensionati, – 22%.
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Il piano è chiaro da parte delle banche: continuare a incentivare l’uso dei conti online, snellire le procedure, attirare clienti giovani (così si spiegano le carte e le promozioni per under 30 e under 35) e far diminuire l’uso dei contanti. Alcune banche, infatti, fanno pagare una commissione quando si prelevano contanti che non superano una certa soglia.
