BancoPosta, c’è una nuova pesante tassa da pagare

Il 2022 porta in dote con sé l’introduzione di un “balzello” che riguarderà chiunque abbia un conto corrente Banco Posta, in certe situazioni.

Banco Posta arriva una nuova tassa
Banco Posta arriva una nuova tassa Foto dal web

Banco Posta, da gennaio 2022, è interessato da una tassa che a molti risulterà decisamente antipatica e non gradita. Di cosa si tratta?

Poste Italiane ha scelto di rendere operativo un ulteriore pagamento da sottostare a tutti coloro che sono titolari di un conto corrente che porta la sua firma.

La tassa serve a tamponare, da parte di Poste Italiane, i costi necessari per mantenere i conti dei propri clienti attivi. Del resto è una cosa che fanno anche le banche e tutto ciò deve farci riflettere su quanto convenga o non convenga tenere i propri risparmi su un conto.

Banco Posta, i dettagli di questa nuova tassa

A volte questa non sembra essere una scelta lungimirante, dal momento che gli interessi possono maturare persino in maniera più lenta rispetto a quanto possano invece togliere le varie imposte da pagare da parte dell’istituto di riferimento.

C’è dunque una nuova tassa che chi detiene un conto Banco Posta dovrà pagare. E che verrà sottratta in maniera automatica proprio dal conto, come avviene di consueto in situazioni del genere.

La cosa riguarderà comunque solamente una precisa categoria di correntisti. Ad essere interessati infatti risulteranno essere solamente i soggetti che sul proprio conto faranno registrare una giacenza media all’anno che supera i 5mila euro.

Chi avrà l’esenzione

Per loro ci saranno da pagare 34,20 euro ogni dodici mesi, se si tratta di soggetti privati. Altrimenti l’importo sale a cento euro nel caso di persone o soggetti giuridici. Il cui tetto massimo non deve superare i 14mila euro. E poi l’importo è compreso tra l’uno ed il due per mille di quanto investito in totale, nel caso del bollo sul conto deposito. Questa tassa è legittimata dal Decreto Salva Italia.

Leggi anche: Falcone e Borsellino, arriva il 2 euro celebrativo: quanto vale

Per tutti coloro che invece hanno meno di 5mila euro non c’è da versare nulla. Appare chiaro che il balzello serve a Poste Italiane per tamponare i costi di mantenimento e di gestione dei conti correnti attivi.

Leggi anche: Limite ai bonifici, quali sono i massimali e perché sono fondamentali

Esistono già anche dei metodi per evitare comunque di pagare questo tributo. Per esempio possiamo chiudere il nostro conto attuale ed aprirne un altro che abbia una imposta di bollo gratuita, trasferendo lì tutti i nostri risparmi. Infine, se si ha un reddito di massimo 7500 euro all’anno, si gode dell’esenzione.

Impostazioni privacy