Collaboratori domestici e INAIL, l’indennità che non sapevi

Collaboratori domestici cosa accade in caso di infortunio sul lavoro. Vediamo tutti i dettagli importanti del caso.

Collaboratori domestici
Collaboratrice domestica (Foto da Pixabay)

Come accade in molte situazioni in cui si vivono momenti di crisi si entra in un tagico circolo vizioso. Il lavoratore che non riesce ad avere un lavoro stabile e redditizio, ma che non può fare a meno di un collaboratore domestico, finisce per offrire un lavoro in nero.

Purtroppo non è facile mettere in regola il personale viste le tasse e le incombenze alle quali di è obbligati. Ma molto spesso, per via di una persona anziana, o di figli piccoli, non si può fare a meno di un aiuto esterno.

In questo circolo vizioso, in cui il lavoro manca e per tenersi quel poco che c’è si ha bisogno di qualcuno che badi ai figli o ai genitori anziani, rientrerebbero degli obblighi che andrebbero a favore del dipendente. Come ad esempio la copertura in caso di infortunio sul lavoro.

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Infortunio lavoro domestico

Collaboratori domestici
Pulizie (Foto da Pixabay)

Con collaboratori domestici ci si riferisce a quelle persone che appunto offrono ore di lavoro in cambio di un aiuto all’interno delle mura domestiche. Si tratta solitamente di colf, badanti, baby-sitter che per qualche ora al giorno prestano aiuto a chi ne ha bisogno.

Si tratta di una categoria di lavoratori che prevede una regolare assunzione da parte del titolare. Infatti in caso di infortunio il dipendete avrebbe diritto alla tutela dell’INAIL. Questo però può avvenire solo in presenza di precise condizioni, come appunto la presenza di un regolare contratto di lavoro.

Inoltre l’infortunato, con l’obiettivo di percepire una specifica indennità per infortunio sul lavoro, deve farsi rilasciare un certificato medico dal pronto soccorso nel minor tempo possibile con tutti i dettagli del caso. Questo dovrà essere consegnato al datore di lavoro e al proprio medico che dovrà redigere un certificato di infortunio e non di malattia. Il datore dovrà invece fare tempestiva comunicazione all’INAIL che potrà quindi fornire il lavoratore di tutto il sostentamento previsto.

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Quello che spetta quindi al lavoratore è un’indennità pari al 60% della retribuzione per i primi 90 giorni. Mentre successivamente, e fino a guarigione avvenuta, l’indennità aumenta al 75%.

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