Truffa buoni benzina, non credete a questo messaggio

Sta circolando una truffa buoni benzina che ha pure fatto alcune vittime. Chi ci è cascato ha perso una considerevole parte di risparmi.

È allarme truffa buoni benzina, dopo la segnalazione da parte di alcuni utenti che purtroppo sono cascati nella trappola contenuta in un messaggio che li ha ingannati. Proprio qui si nascondeva la truffa dei buoni benzina, che ha fatto leva sulle grosse problematiche vissute nel corso di questo mese.

I prezzi dei carburanti sono arrivati fino a 2,5 euro al litro, ad un certo punto. E la cosa aveva portato molti autotrasportatori a scendere sul piede di guerra ed a manifestare contro i rincari pesantissimi di benzina e gasolio. La truffa bonus benzina è sorta da qui.

Chi ne ha approfittato ha messo in giro la falsa voce che ENI avrebbe messo a disposizione dei voucher per potere fare rifornimento, con un importo promesso di cento euro ciascuno per un totale di diecimila buoni carburante.

Il tutto “per protestare contro il Governo attuale e contro la guerra”. Ovviamente, come in tutti gli altri casi, anche in questa situazione è presente un testo dai contenuti allarmistici con tanto di link finale sul quale si invita a cliccare.

Truffa buoni benzina, non cascateci assolutamente

Un distributore di carburante
Un distributore di carburante (Pixabay)

Invece questa è una cosa che non si deve mai fare. I link in allegato a messaggi che riceviamo via e-mail o che si trovano all’interno di sms o di chat di Whatsapp e simili, ma anche su Facebook e sui vari social network, hanno molte volte un secondo ed illecito fine.

Cliccarci sopra riporta spesso a delle pagine nelle quali, con una scusa o con l’altra, ci viene richiesto di riportare quelli che sono i nostri dati sensibili. Una cosa che già dovrebbe bastare per fare scattare un campanello di allerta.

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Non si deve mai dare ascolto a comunicazioni del genere. Del resto anche la Polizia Postale rilascia spesso degli avvertimenti a non fidarsi di messaggi e comunicazioni del genere.

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Specialmente quando hanno a che fare con soggetti ufficiali come enti della Pubblica Amministrazione, siti di e-commerce, banche o quando riguardano delle situazioni che fanno riferimento a condizioni di allarme.

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