Fisco: aumenta il gettito IVA dopo i rincari

Fisco e l’aumento del gettito IVA dopo i rincari nei primi due mesi dell’anno. Andiamo a vedere perché

aumento gettito IVA
(Pixabay)

La situazione economica ha fatto registrare negli ultimi mesi i rincari noti a tutti che hanno colpito molti settori strategici. In primis il settore energetico che ha visto un’impennata dei prezzi delle materie prime e a seguire il settore alimentare. La motivazione dei rincari è legata alla crisi generata dalla pandemia e poi peggiorata dal conflitto in Ucraina.

La conseguenza più evidente nei primi mesi dell’anno è stato un aumento del gettito generato dall’IVA che è andato a rimpinguare le casse dello Stato. L’IVA che è la tassa sul valore dei prodotti di consumo, fissata al 22% viene incassata direttamente dallo Stato. L’aumento dei prezzi aumenta anche l’IVA incassata. Si calcola che l’extragettito 2022 sia nell’ordine di 4,5 miliardi di euro in più rispetto allo stesso periodo del 2021.

Extragettito IVA: primi effetti positivi. Vediamo i dettagli

aumento gettito iva
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L‘aumento dei prezzi al consumo ha avuto come conseguenza diretta quella dell’aumento del gettito IVA. Si parla di un + 29% tra gennaio e febbraio 2022, con un particolare del +59,2% riferito alle importazioni. Il tutto è spiegato in buona parte dall’aumento del prezzo del petrolio che ha registrato un + 57,9%. Si tratta quindi di un effettivo extragettito considerando l’eccedenza registrata rispetto all’introito previsto in base ai dati dello scorso anno.

L’impatto ha avuto i primi segnali positivi che si evidenziano nel prolungamento di 10 giorni dello sconto di 25 cent sulle accise dei carburanti. E’ dunque legata a doppio filo all’extragettito IVA la decisione del governo di arrivare sino al 2 maggio con la misura di intervento sulle accise in contrasto con l’aumento dei prezzi di benzina e gasolio.

Parallelamente si è rilevata la corsa dell’inflazione che si prevede rimanga elevata per tutto il corso dell’anno. E quindi la prosecuzione dell’extragettito IVA sembra inevitabile anche nel prosieguo del 2022. Rimangono sul piatto a scompigliare le carte i possibili interventi dell’esecutivo. Il governo infatti sta valutando la delega per la riforma fiscale che in agenda presenta una possibile e auspicabile semplificazione dell’IVA. Si procede quindi sulla strada intrapresa contro l’evasione.

Altra carta la potrà giocare l’Unione Europea con l’ultima direttiva pubblicata giovedì 7 aprile. La direttiva Ue 2022/542 prevede per gli Stati membri un adeguamento ai parametri europei per le aliquote IVA ridotte, entro il 31 dicembre 2024. Staremo a vedere.

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