La truffa dello specchietto e le aggressioni, è successo a Roma

Il malvivente artefice della truffa dello specchietto, già arrestato in precedenza aveva ripreso l’attività, speriamo che questa volta la fine delle sue truffe sia definitiva.

truffa specchietto
Arresto (Foto da AnsaFoto)

Già nota da tempo ma alla quale era difficile sottrarsi. Si era già mandata più volte l’avvisaglia della truffa dello specchietto ma quando ci si trova coinvolti è difficile proseguire facendo finta di niente. Chi è al volante teme di aver fatto del male a qualcuno e inevitabilmente si ferma per constatare quanto accaduto. L’uomo artefice di tali reati è stato oggetto di indagini che alla fine hanno portato alla sua cattura.

Era già stato arrestato per il medesimo reato e sottoposto agli arresti domiciliari e alla sorveglianza speciale. Ora la pena sarà diversa. Operava su Roma, principalmente nella zona tra Garbatella e Ostiense, vicino alla sua abitazione e quindi a dove sarebbe dovuto rimanere agli arresti domiciliari.

Si tratta di un uomo di 35 anni che ha messo a segno almeno 10 raggiri utilizzando sempre la medesima tecnica dello specchietto. Queste sue attività illecite lo avevano già portato in carcere e poi sottoposto a sorveglianza speciale ma ha poi ripreso le sue operazioni.

La truffa dello specchietto

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Uomo per strada (Foto da Pixabay)

L’uomo fingeva di essere stato aggredito probabilmente colpendo lo specchietto degli automobilisti. Lui era solitamente a piedi o a bordo di un motorino e quando le vittime si fermavano per controllare cosa fosse accaduto questo le aggrediva obbligandole a pagare per dei danni che in realtà non si erano verificati.

Le vittime venivano minacciate di essere picchiate da lui o da altre persone legate alla malavita e quindi venivano costrette a recarsi a uno sportello automatico e dare all’uomo la cifra che chiedeva. Sono stati gli agenti in borghese ad assistere a un altro suo tentativo di truffa fino all’incriminazione.

L’uomo già accusato di estorsione e truffa aggravata dovrà scontare ora una pena di 4 anni 5 mesi e 11 giorni di reclusione. Ci si augura che in qualche modo le vittime possano essere risarcite, anche se l’aspetto morale della faccenda è difficile da risanare, e ci si augura anche che si trovi il modo per impedire che una volta fuori dal carcere l’uomo riprenda la sua attività di terrorizzare le persone.

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