Evasione fiscale, la mossa di Draghi per verificare i pagamenti POS

La seconda lettura del Decreto Legge cosiddetto PNRR 2 cambia, in maniera consistente, il meccanismo di verifica dei pagamenti tramite POS. Ecco cosa cambia.

Pagamento POS
Un pagamento POS con carta di credito (Foto Ansa)

Uno dei nodi scorsoi che bloccano il regolare e proficuo sviluppo dell’economia italiana è rappresentato dall’Evasione Fiscale. Un vero e proprio “dramma” sociale che pesa nel Bilancio del Paese in maniera enorme. Basti pensare alle cifre per averne un senso compiuto.

Non parleremo di cifre assolute che variano da un esercizio finanziario ad un altro, quanto del cosiddetto Tax Gap. Il Tax Gap è il valore indicato dalla specifica Commissione creata nel 2016 in seno al Ministero dell’Economia e Finanza che ha lo specifico scopo di indicare, annualmente, il livello di evasione fiscale presente in Italia.

L’ultimo dato rilevato parla di una cifra media vicina ai 108 miliardi di euro tra quanto è stato incassato e quanto effettivamente dovrebbe finire nelle casse dell’Erario. Un dato incredibile quanto il valore di una intera Legge di Bilancio.

Per questo motivo il Governo presieduto da Mario Draghi in questo scorcio finale di Legislatura ha deciso di aggredire in maniera diretta la questione.

In primis per una questione di giustizia sociale ed economica. In secundis perché con la crisi economica in corso recuperare risorse, peraltro legittimamente dovute, sono fondamentali per avvicinare l’equilibrio nella bilancia dei Costi dello Stato

Pagamenti POS, le mosse del Governo

Pagamento POS
Pagamento POS (Foto Ansa)

L’azione fondamentale messa in atto dal Governo è contenuta nella Decreto Legge cosiddetto PNRR 2 o meglio nella seconda letture del decreto. Al suo interno sono contenute una serie di misure anti evasione fiscale.

Le principali riguardano la fatturazione elettronica, che dal 1 luglio 2022, salvo periodo transitorio, verrà estesa a tutta una serie di possessori di Partita IVA e i pagamenti tramite POS.

Pagamenti tramite POS che dove rifiutati possono essere oggetto di segnalazione e multa. Una vera e proprio svolta in un settore dove spesso anche solo l’emissione dello scontrino fiscale diventa problematica.

E proprio sui pagamenti tramite POS la seconda lettura del Decreto Legge PNRR 2 ha eliminato una ambiguità relativa alla prima formulazione. L’ambiguità era in ordine all’obbligo di trasmettere quotidianamente i dati delle transazioni.

Con l’entrate in vigore diventa obbligatorio per gli intermediari che emettono le carte di credito ed  i bancomat comunicare quanto un singolo POS ha movimentato nello specifico giorno.

In questo modo lo Stato avrà a disposizione, da subito, il riscontro tra scontrino e pagamento rendendo di fatto impossibile il cosiddetto preconto ossia quella sorta di ricevuta che in realtà non ha nessun valore fiscale che viene creato per fare il conto di quanto speso (tipicamente al ristorante) senza che poi venga emessa fattura o scontrino.

Questa scelta, ovviamente, non è punitiva verso il consumatore finale e non ha lo scopo di ottenere i suoi dati ma solo ed esclusivamente quello di minimizzare il rischio di evasione fiscale.

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