Sostenibilità a km zero: il mood 2022 della ristorazione in Italia

Sostenibilità, km zero e consumo consapevole sono le nuove linee guida che emergono dalle nuove tendenze ristorative. Andiamole a scoprire

sostenibilità tradizione mood 2022
(Pixabay)

Le nuove tendenze e linee guida che permeano la rinascita della ristorazione italiana vanno verso il consumo consapevole e la sostenibilità. Senza rinunciare al gusto le sperimentazioni passano dalla tradizione che si rivela forte alleata del food trend 2022. I nuovi regimi alimentari basati sul green accolgono le ricette regionali in un ricerca della rivisitazione in chiave contemporanea.

Il plant-based dunque in cima alla lista degli ingredienti must 2022 con un ritorno post pandemico ai cibi salutari a km zero. La qualità garantita dalle filiere controllate, gli allevamenti etici o gli orti biodinamici selfmade, diventano protagonisti anche tra gli stellati. La seconda generazione di chef ristudia e rimodula i classici mutuando le ricette della tradizione attraverso la contemporaneità degli ingredienti con tocchi sapienti di contaminazioni in un continuo equilibrio tra passato e futuro.

Le tendenze food 2022: l’offerta sostenibile della ristorazione in Italia.

sostenibilità a km zero mood 2022
(Pixabay)

Lo Chef con tre stelle Norbert Niederkofler non si nasconde e palesa la sua idea con Horto il nuovo ristorante nel centro di Milano. Il nome è il suo programma e richiama precise intenzioni. L’esperienza che propone lo chef altoatesino si fonda sull’utilizzo di ingredienti stagionali, regionali, etici e sostenibili, abbracciando a piene mani il food trend del momento. Non nuovo al green chef Niederkofler conferma la sua visione che amplia con il riutilizzo degli scarti, attenzione al territorio e il rispetto della natura. E l’ispirazione giunge dagli Horti medievali all’interno dei monasteri da cui viene mutuata la cura e la pazienza nel rispetto del tempo in totale armonia con il pianeta.

Facciamo un salto sui colli bolognesi ed approdiamo a Palazzo di Varignana. Qui il nuovo executive-chef Davide Rialti firma la proposta food destreggiandosi tra la valorizzazione del territorio, la scelta del km zero, la cucina antispreco e il benessere. L’azienda agricola interna e il suo olio extravergine di oliva sono al centro dell’offerta gastronomica del resort dove le materie prime vengono utilizzate interamente senza sprechi, in un’ottica esercizio creativo quotidiano. Il menù ricco di atmosfere contemporanee è a basso contenuto glicemico, studiato per favorire sistema immunitario ed essere facilmente digeribile. L’oro verde è l’ingrediente principe dei piatti come l’agnello in lenta cottura all’aglio e olio o il risotto mantecato alle acciughe e olio, il tutto affiancato da suggestioni internazionali che ritroviamo nel salmone marinato con sugo di rapa rossa cialda di riso soffiato e salsa di avocado.

L’offerta culinaria di Torino si arricchisce con il nuovo chef Alexander Robles. Classe 1989, peruviano con discendenze giapponesi propone l’esaltazione della contaminazione e fusion all’Azotea, cocktail bar e ristorante. Le portate si misurano con le erbe e i tuberi di origine andina, mentre il pesce si taglia con tecniche nipponiche e si gusta con frutta esotica. In un tripudio di colori il gioco è miscelare contemporaneità e tradizione. L‘esperienza all’Azotea si chiude con le creazioni di cucina liquida con le interessanti proposte di drink a bassa gradazione alcolica e complementari ai piatti abbinati. Scoperte e declinate le nuove tendenze della mixology dal sapore nippo-peruviano.

 

 

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