Risparmio, tutti i freni che allontanano le donne dal settore

La crisi economica in corso costringe le famiglie e gli operatori commerciali ad usare un occhio molto attento sul versante del risparmio, con una imprevista ed imprevedibile eccezione, le donne. E’ quanto emerge da una ricerca condotta dall’Università Cattolica del Sacro Cuore e da Banca Widiba.

Risparmio Donne
Risparmio Donne (Foto Twitter)

La crisi economica derivata dalla pandemia da coronavirus covid-19 non accenna a rallentare. A dispetto delle enunciazioni ottimistiche, l’ultima in ordine di tempo arriva dalla Germania dove si parla di crescita, nel primo trimestre del 2022 superiore al 3%, i dati reali sono ancora drammatici.

Nel solo cerchio dell’Area Euro la perdita di Prodotto Interno Lordo, il PIL, del 2020 ha superato le due cifre e la rimonta in corso non ha ancora azzerato il danno. A tutto questo si è aggiunta la sfiducia dei mercati, il galoppo dell’inflazione, il concreto rischio stagflazione ed i drammatici effetti della guerra in atto tra Russia ed Ucraina.

Un quadro a tinte fosche che obbliga le famiglie e gli operatori economici  quelli commerciali a guardare, con occhio attento, attentissimo, la questione risparmio. Una questione sulla quale ha indagato con grande perizia l’Università Cattolica del Sacro Cuore unendo il lavoro del proprio centro studi a quello di Banca Widiba.

Ne è uscito fuori uno spaccato molto realistico della situazione del risparmio in Italia con una dato, imprevisto, imprevedibile e per molti versi allarmante. Il ruolo delle donne in questo contesto.

Risparmio Donne, gli stereotipi che ne frenano l’azione

Donne in azione
Donne in azione (Foto Twitter)

La ricerca ha messo a nudo un fattore estremamente interessante e nello specifico il fatto che le donne sono tenute lontano, frenate nel vero senso della parola, dalla gestione dei risparmi e della finanza.

Ma il dato ancora più drammatico è quello che vuole le donne lontane dal settore perchè vittime di una serie di stereotipi di genere.  La ricerca sottolinea come le donne italiane, nel primo biennio degli Anni Venti del nuovo secolo, sono state relegate al ruolo di gestori delle spese familiari lasciando alla parte maschile gli investimenti ed il risparmio.

Tutto questo, sempre secondo la ricerca, è frutto di due fattori in primis la iniqua distribuzione del reddito, il salary gap è ancora potente e la crisi economica lo ha decisamente acuito. Il secondo è legato al disegno complessivo del mondo del risparmio e della finanza come predatorio, aggressivo e fortemente maschilista.

Dati molto interessanti e puntuali e sui quale sarà necessario soffermarsi con attenzione per individuare strade alternative per uscire dalla crisi economiche.

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