Criptovalute, il disegno di legge per imporre le tasse in Italia

In Italia, a seguito di un’eventuale approvazione dello specifico DDL in Senato, il sistema di tassazione delle criptovalute potrebbe radicalmente cambiare.

Criptovalute tassazione Ddl Senato
(Tamim Tarin – Pixabay)

Le criptovalute sono ormai uno strumento a cui fa ricorso la gran parte del Pianeta. Attualmente in Italia, sul tavolo del Senato, vi sarebbe un DDL che ne starebbe determinando il sistema di tassazione. A presentare il disegno una ex pentastellata, la Senatrice Elena Botto oggi nelle schiere del Gruppo Misto.

Il suo intento è appunto quello di promuovere una regolarità fiscale delle nuove monete che tanto adesso stanno prendendo piede.

Criptovalute e tassazione, sul tavolo del Senato uno specifico DDL

Criptovalute tassazione Ddl Senato
(Ansa)

È il DDL 2527 il disegno a mezzo del quale per la prima volta in Italia si è iniziato a parlare di tassazione e criptovalute. Ad avanzarlo la Senatrice Elena Botto oggi nelle schiere del Gruppo Misto, prima appartenente al Movimento 5 Stelle.

Ma cosa prevede tale testo? Quali sarebbero le conseguenze? Ad oggi in possesso di monete digitali è come avere nelle proprie disponibilità valute estere e pertanto vanno inserite all’interno della dichiarazione dei redditi, pur non costituendo questi redditi ma venendo considerati solo come dichiarazioni.

Attualmente, secondo quanto riporta la redazione di Money.it, nel mirino dell’Agenzia delle Entrate rientrerebbero solo coloro i quali possiedono Criptovalute per un valore eccedente i 51.645,59 e che le trattengono per più di 7 giorni consecutivi. Se dovessero superarsi tali requisiti, come accade per i soldi esteri, si applicherà l’aliquota del 26%.

Il DDL al vaglio del Senato vorrebbe andare proprio a regolamentare questa zona grigia, ossia attuando una tassazione anche quando non si supera la predetta soglia. Secondo il disegno bisognerebbero realizzarsi due condizioni: l’acquisto di beni tramite criptovalute e la conversione in euro.

Contemplata anche una sorta di sanatoria per coloro i quali non hanno fino ad ora reso nota la loro posizione. Non saranno comminate sanzioni e l’aliquota sarà fissata all’8% per cifre superiori a 500 mila euro e al 10% oltre tale soglia.

Non è chiaro quando il Senato si esprimerà sul punto, ma a breve – e questa è cosa certa- le criptovalute saranno oggetto dell’attenzione del legislatore. Un mercato fiorente a cui sempre più utenti stanno attingendo tra novizi del trading ed esperti naviganti della finanza. Dove una moneta acquistata ad un basso costo oggi, può rappresentare la fortuna di domani. Il pensiero va subito ai Bitcoin.

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