Caro benzina, buone notizie per gli automobilisti: c’è la proroga

Caro benzina, per far fronte all’aumento acutizzato dalla guerra il governo ha preso un nuovo provvedimento

Caro benzina
AnsaFoto

L’aumento del prezzo del carburante è una questione molto sentita. Sono milioni gli automobilisti che ogni giorno sono costretti a utilizzare i mezzi privati per andare a lavoro o per qualsiasi altro motivo. A marzo la benzina aveva superato la soglia dei 2 euro a litro e in alcuni casi aveva raggiunto i 2,60-70 euro. Poco meno costava il diesel e non sono mancati distributori che praticavano tariffa uguale.

Il governo era intervenuto con il taglio alle accise, l’unico modo possibile perché consistono nelle sole componenti del prezzo finale che può essere gestito dallo Stato.

Proprio oggi, 3 maggio, era in scadenza il taglio ma nel Consiglio dei Ministri che si è tenuto ieri, su proposta dello stesso capo Mario Draghi e del ministro dell’Economia Daniele Franco, il governo ha approvato il decreto legge che proroga il taglio di 30 centesimi al litro fino all’8 luglio 2022.

La decisione è stata presa perché il prezzo delle materie prime energetiche continua ad essere alto e le previsioni non sono positive visto che la guerra in Ucraina scatenata dalla Russia va avanti, anche se più lentamente rispetto alle previsioni iniziali di Mosca.

Le aliquote di accise vengono rideterminate in questo modo: benzina a 478,40 euro per mille litri, oli da gas o gasolio usato come carburante: 367,40 euro per mille litri, gas di petrolio liquefatti (GPL) usati come carburanti, 182,61 euro per mille chilogrammi, gas naturale usato per autotrazione a zero euro per metro cubo. Nello stesso periodo l’aliquota Iva che viene applicata al gas naturale usato per autotrazione è stabilita al 5%.

Caro benzina, proroga taglio accise: approvate anche tre misure per le famiglie

Tra le varie misure approvate dal Consiglio dei Ministri, ci sono aiuti a famiglie e imprese. A sorridere sono in particolare 28 milioni di italiani che hanno un Isee inferiore ai 35 mila euro. Per loro è previsto un bonus, una tantum, di 200 euro. Trattandosi di una soluzione unica non è certo un contributo che cambia la vita ma viste le difficoltà che hanno tante persone con l’inflazione che continua a salire, si tratta di una cifra ben accetta.

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