INPS, lievita il costo del riscatto della Laurea: i motivi e le soluzioni

Ad inizio dell’anno 2022 sono stati modificati i criteri per il calcolo del costo del riscatto della laurea ai fini pensionistici. Ecco i nuovi prezzi e quali sono le soluzioni alternative

Costo Riscatto Laurea
Costo Riscatto Laurea (Foto Twitter)

Secondo quanto riferisce l’Istat, l’Istituto Nazionale di Statistica, in Italia solo il 20,1% della popolazione, compresa tra i 25 ed i 64 anni, possiede un certificato di Laurea. Un valore che è nettamente al di sotto del valore medio dell’Area UE dove i laureati superano il 30% attestandosi al 32,8.

Interessanti i dati sulla suddivisione geografica della popolazione laureata in Italia. Superiore alla media al Nord, dove si laurea il 21,3% della fascia di popolazione esaminata. Alto al Centro Italia dove si raggiunge una punta del 24,2%. Sotto la media il valore del Mezzogiorno dove la media scende al 16,2%.

La Laurea, secondo molti studi specifici, costituisce, in genere, un importante valore aggiunto nel conseguimento di un posto di lavoro. Ed, al tempo stesso, rappresenta una sorta di “tesoretto” per accedere alla Pensione INPS qualora non si abbiano sufficienti contributi per raggiungere il traguardo.

Negli anni, infatti, diversi cittadini sono riusciti ad arrivare all’agognato traguardo della pensione proprio grazie al riscatto della Laurea a fini pensionistici. Un riscatto che concede quattro anni di contributivi figurativi utili a raggiungere la quota necessaria.

Un vero e proprio boom di richieste si è avuto subito dopo la Riforma Fornero, quella di dicembre del 2011 che alzò a 43 anni, 42 e 6 mesi per le donne, gli anni di contributi necessari ad andare in pensione.

Quanto lievita il costo del riscatto della laurea

Calcolo riscatto
Calcolo riscatto (Foto Twitter)

Vediamo insieme i principali criteri necessari alla richiesta di riscatto della Laurae ai fini pensionistici. Il primo, fondamentale, è che il titolo sia stato conseguito e certificato e soprattutto il titolo sia riconosciuto in Italia.

Il riscatto può essere richiesto sia da lavoratori occupati che disoccupati mentre il calcolo varia in base al periodo di studio. Questo perché negli anni si sono succedute diverse riforme del sistema pensionistico. Da sottolineare, inoltre, che si può riscattare solo il corso legale, quindi non gli anni fuori corso e non possono essere calcolati gli anni di Master.

Come detto ad inizio 2022 sono stati inaspriti i criteri tanto che ad oggi, secondo i calcoli di ANIEF, l’ Associazione Nazionale degli Insegnanti e dei Formatori un riscatto  medio può arrivare a costare anche 42.500 euro con la punta più bassa attestata sui 25.000. Un vero e proprio salasso.

Un salasso per il quale la stessa ANIEF in accordo con altri sindacati professionali ha richiesto a gran voce la modifica. La soluzione, spiega in una recente intervista il Presidente Nazionale dell’Associazione, Marcello Pacifico, “è quella di introdurre il riscatto gratuito”. Due i motivi. Favorire il turnover ed al tempo stesso incentivare i giovani a laurearsi, sapendo che nella corsa alla pensione partirebbe già da quattro anni di contributi.

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